Il sit in di protesta di questa mattina dei lavoratori della Cittadella della Carità di Taranto sembra aver smosso le acque di una vertenza che si trascina ormai da alcuni mesi.
Una delegazione di lavoratori accompagnati dai sindacati di categoria della Funzione Pubblica CGIL, CISL e UIL, hanno incontrato i vertici della Fondazione che gestisce l’importante presidio socio-sanitario del territorio.
Si è riallacciato un dialogo che fino a ieri sembrava essersi perso per strada, compromesso anche dai ritardi nella corresponsione dei stipendi – ammettono i rappresentanti sindacali – che ora invece nel giro di 10 giorni dovrebbero regolarizzarsi.
Ci hanno rassicurato inoltre sulla mission aziendale che rimane quella di prestazioni socio-sanitarie da offrire a Taranto e la sua provincia – continuano – ma resta ancora tutto da chiarire il futuro della Fondazione e della stessa Cittadella nell’ambito di un piano di risanamento della debitoria complessiva, che lascerebbe il fianco scoperto e soggetto a possibili “speculazioni” sia sul versante immobiliare, che in quello occupazionale.
Resta infatti tutto da chiarire il piano di rilancio della struttura che avrebbe bisogno di circa un milione di euro per l’adeguamento delle apparecchiature elettro-medicali ma che continua a gestire i rapporti di lavoro con un contratto non adeguato.
Il 5 luglio ci sarà un ulteriore incontro di aggiornamento della situazione.
Per quella data contiamo di aver letto il piano più approfonditamente e aver fugato qualche altro dubbio – dicono – in caso contrario lo stato di agitazione proseguirà.