Nella Conferenza dei Capigruppo del 28 maggio scorso ho sollevato per l’ennesima volta il grave atteggiamento del Sindaco e del Presidente del Consiglio che umilia la massima rappresentanza cittadina. Ormai sembra diventata una prassi (o arrogante esibizione di un comportamento antidemocratico) quella di ignorare volutamente le richieste dei consiglieri comunali violando sistematicamente lo Statuto Comunale e i Regolamenti delle Commissioni Consiliari e del Consiglio Comunale.
Questi gli ultimi discutibili atteggiamenti degli amministratori grottagliesi:
Una decisione unanime del Consiglio Comunale del novembre dell’anno scorso stabiliva la convocazione in seduta monotematica aperta ai massimi livelli istituzionali (nazionali e regionali), al management di Leonardo-Finmeccanica e alle organizzazioni sindacali per discutere della crisi e del futuro dello Stabilimento Leonardo di Grottaglie. Il più grande insediamento industriale del territorio che occupa circa 1.500 lavoratori. A tutt’oggi il Consiglio ancora non viene convocato e pertanto ignorando palesemente le richieste e aspettative dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.
Ben cinque Consiglieri comunali hanno richiesto, tre mesi fa, la convocazione di una seduta monotematica del Consiglio per discutere della sospensione TARI per lavoratori in CIGS e NASPI. Analoga richiesta veniva avanzata per discutere della situazione dell’Ospedale San Marco di Grottaglie. Nessuna delle due richieste ha avuto alcun riscontro. Eppure il Regolamento del Consiglio Comunale dispone che “la riunione del Consiglio deve avvenire entro 20 giorni dalla data di avvenuta presentazione della richiesta” (art. 2).
Così come, cinque Consiglieri hanno richiesto la convocazione urgente della 2^ Commissione Consiliare “Assetto del Territorio e LL.PP.” per discutere della già convocata Conferenza dei servizi decisoria e asincrona per la realizzazione di un parco attrezzato per gioco bimbi in zona agricola. Anche in questo caso l’art. 6 del Regolamento delle Commissioni Consiliari Permanenti prevede che “la Commissione può essere riunita su richiesta scritta di almeno un terzo dei suoi componenti” e che il “Presidente della Commissione provvede a riunirla entro e non oltre sette giorni dalla richiesta”.
Insomma, ancora una volta il Sindaco e il Presidente del Consiglio continuano ad usare le istituzioni come fossero di proprietà privata continuando ad alimentare una pericolosa involuzione che umilia e discredita la rappresentanza popolare.
E nessuno della vecchia e nuova maggioranza ha il coraggio di indignarsi.