In libreria fresco di stampa il nuovo libro di Anna Montella, edito da Ctl Editore e Libeccio Edizioni, con prefazione a cura della giornalista scrittrice Daniela Quieti.
Pima dei social come li conosciamo oggi, c’erano le chat anonime.
Un fenomeno che, con le sue caratteristiche di anonimato e la rarefazione della comunicazione interpersonale, offriva un terreno fertile alla sperimentazione di ruoli e identità fittizie.
Il romanzo, liberamente ispirato al mondo della comunicazione virtuale, è ambientato in un luogo fantastico collocato nel periodo che si appartiene agli albori di internet, prima dell’avvento dei social così come li conosciamo oggi, quando le prime chat anonime irruppero nella quotidianità di una utenza numerosa e variegata quanto impreparata a gestirne e comprenderne appieno le dinamiche e il fenomeno.
Tra ricerca sociologica e finzione letteraria, il narrato ridisegna uno scenario surreale dove è stato possibile collocare la storia di fantasia che racconta quel tempo, lasciandone intravedere i contorni sfumati a chi, in quel tempo, non c’è mai stato.
L’autrice
Anna Montella, operatrice culturale e della comunicazione, è un’Autrice poliedrica che si muove con grande disinvoltura tra i diversi generi di scrittura e dal 2000 ad oggi ha pubblicato dodici tra libri di narrativa, raccolte in versi e testimonianze storiche.
Ideatrice/curatrice del Caffè Letterario La Luna e il Drago, progetto culturale per la promozione del territorio e del Genius Loci, nei cui ambiti organizza premi letterari ed eventi culturali con una progettualità di ampio respiro, è anche presidente e/o membro di Giuria e consulente tecnico in più concorsi letterari di prestigio organizzati da altri organismi. Impegnata nel sociale da sempre, opera in ambiti associativi e del volontariato con una particolare attenzione al recupero della memoria storica a cui ha dedicato più pubblicazioni. Tra i riconoscimenti più recenti, nel 2018 riceve il riconoscimento di Eccellenza del Territorio in ambiti culturali e nel 2020 il Premio alla Cultura.