Per il “Tribunale per i Diritti del Malato”, che da oltre quarant’anni porta avanti azioni a tutela del malato, alcune notizie sono davvero prioritarie e vanno comunicate. Ci si sente concretamente suffragati quando alle continue campagne e ai monitoraggi di Cittadinanzattiva sulla “Valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle strutture di ricovero” un tassello importante va ad aggiungersi consolidando i termini della “Umanizzazione delle Cure”.
Non tutti sanno che, da marzo 2020, la Direzione Generale dell’ASL Taranto ha attivato un nuovo servizio, una linea telefonica gestita da una Task Force di psicologi per garantire una consulenza psicologica, un aiuto rivolto ai cittadini e agli operatori socio-sanitari nella gestione del disagio piscologico in relazione alla pandemia da Coronavirus.
Sulla scia di questa iniziativa, e in considerazione della perdurata situazione pandemica, il management aziendale ha prontamente accolto il proposito della dott.ssa Dora Chiloiro, responsabile del Servizio di Psicologia Clinica dell’ A.S.L. di Taranto, fortemente avallato dal Dipartimento di Salute Mentale nella persona del suo direttore dott.ssa Maria Nacci, assegnando, a partire dal 16 marzo u.s., al Presidio Ospedaliero “Valle d’Itria” di Martina Franca una figura professionale specializzata con funzioni di supporto psicologico ai degenti ricoverati nei vari reparti, nonché di sostegno agli operatori socio-sanitari. La consulenza psicologica viene attivata su richiesta dell’equipe medica dei reparti di degenza.
Il dottore Gianfranco Malagnino, direttore sanitario del P.O. “Valle d’Itria”, mostra il suo entusiasmo nel presentare la dottoressa Luciana Semeraro, psicologa e psicoterapeuta, per l’importante ruolo che sta ricoprendo all’interno del nosocomio precisando che la consulenza psicologica, rivolta soprattutto ai pazienti oncologici, è stata sinora assicurata una volta alla settimana. Adesso la dottoressa Semeraro fornirà con la sua presenza quotidiana un sostegno costante; sin dal primo giorno di attività, sta svolgendo un apprezzabile e delicato compito a stretto contatto con i pazienti malati di covid: un’azione di “contenimento emotivo” ma anche di intermediazione con il personale medico e infermieristico che mira ad assicurare ai pazienti impossibilitati il fondamentale contatto con le famiglie curando le relazioni affettive in un momento ancora così difficoltoso.
Dal nostro canto ci auguriamo che a questa strategica scelta di implementazione stabile dell’organico ne seguano altre di pari considerazione.