Nessun obbligo di chiusura per le attività commerciali nella giornata di oggi, sabato 1 maggio. Anche parrucchieri ed estetiste quindi, se lo riterranno opportuno, potranno lavorare. Con specifica nota, la Regione Puglia ha ribadito il principio di liberalizzazione degli orari e dei turni di chiusura anche delle imprese del settore benessere.«L’apertura delle attività nel giorno della festa dei lavoratori ci lascia perplessi. Siamo consapevoli che, considerata la grave crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria, ci sia la necessità di lavorare per resistere ad uno dei periodi storici più critici degli ultimi anni, ma sia chiaro a tutti che si tratta di un’apertura straordinaria. – fa sapere il segretario provinciale di Casartigiani Taranto Stefano Castronuovo – Va bene questa volta, ma non accetteremo che diventi una prassi negli anni a seguire. L’uno maggio – aggiunge – è la festa di tutti i lavoratori, nessuno escluso, anche degli artigiani. Se i titolari di saloni e i centri estetici decideranno di aprire le proprie attività è solo perché costretti a recuperare gli introiti persi nelle precedenti settimane, a causa delle chiusure forzate e imposte dalla zona rossa, ma non è questa la strada giusta per aiutarli».A detta di Castronuovo, «la decisione di consentire l’apertura è un ricatto nei confronti dei lavoratori che in questi mesi hanno già compiuto enormi sacrifici e sostenuto ingenti costi per adeguarsi alle misure anti-covid senza però, ricevere in cambio le giuste attenzioni da parte delle istituzioni». Ed ancora: «non è consentendo di alzare la saracinesca anche oggi che si può pensare di sostenere le imprese in difficoltà. – fa sapere Ivano Mignogna, presidente della categoria acconciatura di Casartigiani – Farci lavorare il primo maggio può essere un pericoloso punto di partenza per l’apertura delle attività durante tutte le festività. Questa giornata non può rappresentare l’inizio della ripresa economica. Per parlare di ripartenza, secondo il nostro punto di vista, occorre cambiare le regole che disciplinano il lavoro dell’artigianato, sospendere le tasse e i tributi locali che gravano sugli imprenditori, ascoltare le istanze della nostra categoria». Proprio per questi motivi, l’associazione degli artigiani assicura che «questa giornata continuerà ad essere un momento di rivendicazione dei diritti dei lavoratori, specialmente quelli del comparto benessere, fortemente penalizzati in questi mesi, dalla piaga dell’abusivismo. Domani ognuno sarà libero di lavorare o meno, ma le istituzioni sappiano che non resteremo in silenzio. – conclude Castronuovo – Continueremo ad alzare la voce, a pretendere un confronto, a far valere le nostre ragioni, a chiedere più tutele».