Il prolungamento di tutte le misure previste per la zona rossa, come introdotte dal capo V del DPCM del 2 marzo 2021, previsto nell’ordinanza dell’Amministrazione comunale di Avetrana è un provvedimento sbagliato ed assolutamente spropositato proprio perchè adottato in totale assenza di evidenza scientifica che ne giustifichi l’adozione, e cioè dei sacrosanti pareri dell’Asl e della Prefettura. Lapidario il giudizio a tal proposito di Confartigianato. Ad oggi non si ha conoscenza di alcuna documentazione che spieghi cosa sta accadendo ad Avetrana e soprattutto se sussistono gli elementi previsti dalle normative vigenti che giustifichino un provvedimento di tale portata. Intanto molti settori economici sono tenuti chiusi e lo sono dal lontano 15 marzo scorso, oltre sei settimana fa. Stiamo parlando di tantissimie imprese come le attività commerciali non ricomprese nel famoso allegato 23, le attività dei servizi di ristorazione che hanno pesantissime limitazioni, le attività di barbiere, parrucchiere e centri estetici, totalmente chiusi. Per tutte queste imprese di Avetrana, l’incubo della zona zona rossa continua, senza immediati ristori statali, tantomeno comunali per poter affrontare questi giorni di fermo forzato. Tutte attività che già dall’anno scorso erano state costrette ad adeguasi ai rigidi protocolli igienico sanitari anti covid, con investimenti fatti sulla sicurezza dei clienti e dei propri collaboratori.
“Da sabato scorso – commenta Enrico Olivieri, barbiere, referente Confartigianato ad Avetrana – che cerchiamo di far capire ai nostri amministratori comunali che, come ormai chiaro a tutti, i contagi non avvengono nei ristoranti, nei negozi, dal parrucchiere o dall’estetista, attività chiuse da lungo tempo, ma evidentemente circolano in ambito domestico, tra le mura casalinghe dove non c’è alcun tipo di controllo e dagli assembramenti dove sicuramente ce ne vuole di più di controllo. Questo ulteriore drastico provvedimento le nostre imprese non lo meritano. Altri comuni, nella stessa situazione di Avetrana, hanno adottato misure contenitive molto diverse, al massimo anticipando l’orario di chiusura delle attività per tutte le attività, senza prevederne la chiusura totale. Siamo e saremo sempre rispettosi delle Istituzioni, ma la nostra voce non può continuare a rimanere inascoltata. Non ci rassegnamo, giovedì mattina scenderemo in piazza, davanti il Municipio di Avetrana, per manifestare tutto il nostro disappunto, le nostre ragioni, il nostro grido di dolore”.
Gli artigiani oppongono con decisione il loro NO al provvedimento restrittivo anti contagio da Covid-19 che mantiene in fascia di rischio rossa il territorio avetranese fino al 2 maggio, senza alcuna certezza per i giorni a seguire. E rilanciano: “Chiediamo con forza di aprire subito tutte le attività”.
“Sotto la piena responsabilità dei titolari – commenta Fabio Paolillo, Segretario provinciale di Confartigianato – anche le imprese di Avetrana sono in grado di gestire gli accessi e garantire tutti gli aspetti della sicurezza. La Puglia è arancione lo deve essere anche Avetrana. Questo assurdo provvedimento sta mandando i cittadini a spendere, a fare acquisti, a servirsi di servizi alla persona nei comuni vicinori. In questo modo, purtroppo, si finisce indirettamente per alimentare le attività degli abusivi. E’ surreale. L’Amministrazione comunale torni indietro da questa decisione, sediamoci intorno ad un tavolo e ricerchiamo insieme ogni possibile equa soluzione nell’interesse di tutti”.