“Nella vicenda Ilva Taranto ideologici sono i ritardi, le proroghe, i continui rinvii, le leggi che si adeguano all’industria e non viceversa. Ideologico è ignorare l’urlo di una comunità stanca di una fabbrica al collasso. Ideologico è trascurare studi scientifici e dati epidemiologici. Ideologico è considerare il Pil più di ogni altra cosa. Ideologico è decidere per una città mentre in tutto il Paese si urla: prima la salute”.
Queste le parole del consigliere regionale Pd, Vincenzo Di Gregorio. “Taranto dovrà farcela da sola – continua – dovrà condurre la sua battaglia per il superamento di un modello industriale inquinante e obsoleto. Non è una scelta, ma un dato di fatto. La sedicente transizione ecologica del Governo, fino a questo momento, non è quello che chiede la comunità tarantina. Se questo è il cambiamento, è senz’altro in peggio”.
Di Gregorio ricorda che “l’Avvocatura dello Stato, in nome e per conto del Ministero della Transizione Ecologica, ricorrerà contro il Tar di Lecce che ha ritenuto validi i contenuti e le ragioni dell’ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. Un provvedimento assunto dal primo cittadino in presenza di fenomeni emissivi ed a tutela della salute pubblica”.
“Liberi da pregiudizi e da condizionamenti ideologici e di qualsiasi altra natura – conclude il consigliere regionale – attendiamo la decisione del Consiglio di Stato, prevista per il prossimo 13 maggio. Una cosa è certa. Taranto non si ferma e non si fermerà”.