Importante incontro tenutosi ieri mattina presso la Questura tarantina tra il Questore Dott. Giuseppe Bellassai ed una delegazione di Confartigianato composta da Raffaella Semeraro e Silvio Lippo in rappresentanza di Confartigianato Estetica e Confartigianato Acconciatori, accompagnati dal Segretario provinciale dell’Associazione Fabio Paolillo.
Abbiamo trovato nel Questore un interlocutore attento, interessato e molto disponibile all’ascolto delle problematiche che abbiamo esposto – dichiarano i rappresentanti di Confartigianato. Abbiamo espresso grande soddisfazione per l’immenso lavoro che tutte le forze dell’ordine stanno profondendo in questo terribile periodo della pandemia, non solo nel controllo dell’ordine pubblico ma anche e soprattutto nell’aiuto alla cittadinanza ed anche alle imprese. Come Confartigianato questa disponibilità non è certo passata inosservata e per questo il nostro è un grande grazie, convinto.
Abbiamo altresì espresso la gande preoccupazione di tantissimi imprenditori che, a causa delle conseguenze sanitarie ed economiche della pandemia, stanno vedendo pian piano svanire i propri sogni, le proprie ambizioni, i propri guadagni, le speranze. Sono tanti i settori colpiti, nello specifico quello del benessere con le imprese chiuse per decreto da un mese senza un motivo concreto e dopo aver accettato ed attuato protocolli molto rigidi e fatto investimenti ingenti per adeguare le proprie attività, senza reali sostegni immediati e solo per pochi futuri. Oltre il danno, anche la beffa. In questo periodo di difficoltà, Confartigianato sta incontrando le Istituzioni locali. Abbiamo iniziato con il Dipartimento di Prevenzione della ASL, poi il Vice Prefetto, oggi il Questore – proseguono i rappresentanti di Confartigianato – proprio per evidenziare l’acuirsi in questo tragico lungo momento di gravi problematiche che attanagliano incontrastate importanti categorie economiche come l’intero sistema del benessere. Abbiamo focalizzato il nostro incontro di ieri principalmente sul dilagare del reato di esercizio abusivo della professione di parrucchiere, estetista e tatuatore sul nostro territorio. Abbiamo chiesto un segnale concreto a favore della lotta all’abusivismo. Il Questore ha compreso la situazione ed a sua volta ci ha chiesto tutta la necessaria collaborazione nel medesimo obiettivo. Abbiamo approfondito importanti particolari e siamo certi che nel breve si inizieranno a vedere i risultati.
È importante comunque l’attenzione e l’impegno che le autorità del territorio, come la Questura, vogliono mettere e stanno mettendo per contrastare qualsiasi fenomeno di reato e quello dell’abusivismo è molto più diffuso di quanto si possa pensare.
L’impegno di Confartigianato per sollecitare e collaborare nella lotta contro l’abusivismo e la concorrenza sleale nei settori economici è totale, prioritario e soprattutto concreto.
Come Confartigianato invitiamo i cittadini a evitare di ricorrere a queste prestazioni, anche al proprio domicilio, principalmente per i rischi che si possono correre per la salute e non solo per il rischio di contrarre il Covid-19, ma tutta una serie di altre patologie come epatite, micosi, scabbia e pediculosi.
Indipendentemente dalla pandemia da Covid-19, andare di casa in casa non è una scelta sicura, perché non è possibile rispettare le norme come quelle legate alla sterilizzazione degli strumenti, aghi, lime, forbici, spazzole, pettini.
Oltre a questo, è noto che le attività abusive provocano gravi danni sia al fisco che a chi rispetta le regole. Solo a Taranto e Provincia ci sono circa 1300 imprese in questo comparto, fra acconciatori, estetisti e tatuatori, a rischio di chiusura, sia per gli effetti della concorrenza sleale che per le regole imposte dal contrasto alla pandemia, anche perché di ristori e sostegni ne sono arrivati pochi.
Confartigianato è tuttora impegnata con il Governo centrale per ottenere la possibilità di riaprire centri estetici e saloni di acconciatura anche in zona rossa, proprio per fare in modo di non permettere al fenomeno dell’abusivismo di dilagare, cosa che accade con la chiusura di chi è in regola.