L’onorevole Vincenza Labriola ha incontrato, in videoconferenza, alcuni rappresentanti di Casartigiani Taranto. La parlamentare tarantina, che si è voluta rendere conto personalmente dello stato di crisi dell’artigianato locale, ha ascoltato le preoccupazioni dei titolari di impresa in merito alla sopravvivenza delle proprie aziende e si è confrontata con loro sugli scenari futuri. Nel corso dell’incontro sono state discusse le misure introdotte con il “Decreto Sostegni”. A tal proposito il Segretario provinciale di Casartigiani Stefano Castronuovo, ha ribadito l’inadeguatezza di questo strumento sia per l’ammontare degli ristori che per i parametri individuati dal governo Draghi per distribuirli. «L’onorevole si è quindi impegnata a farsi promotrice di un adeguamento del provvedimento consentendo alle categorie rimaste escluse di beneficiare degli indennizzi messi a disposizione» – ha spiegato Fabrizio Camera che, in rappresentanza della categoria H24, ha inoltre sollevato la questione delle ordinanze territoriali che limitano le imprese, anche se non toccate da alcuna forma di restrizione da Dpcm, e che di conseguenza, non godono di alcuna forma di sostegno.Dal dibattito che si è sviluppato sono emerse anche precise richieste e valide proposte per uscire da una crisi che sta mettendo a dura prova l’economia del territorio. «Siamo ormai consapevoli che l’unica maniera per uscire dall’emergenza è vaccinarsi. Per questo abbiamo invitato la parlamentare a vigilare sull’andamento della campagna vaccinale a Taranto.- ha riferito Castronuovo – Vogliamo conoscere il cronoprogramma per sapere quando le imprese potranno ripartire in sicurezza. Alla luce delle evidenti difficoltà in cui si trovano diverse aziende, – ha aggiunto – abbiamo anche chiesto di prestare più attenzione al mondo dell’artigianato, spesso poco considerato dalla politica. Abbiamo bisogno di norme e agevolazioni ad hoc, per salvaguardare e valorizzare questo comparto che rappresenta circa l’80% della produzione italiana».Specialmente il settore benessere, fortemente danneggiato dalla concorrenza sleale ,ha bisogno di essere maggiormente tutelato. Lo hanno ribadito anche Ivano Mignogna e Nico Albano in rappresentanza del settore acconciatura e Anya Marzio per la categoria estetica. «Riconosciamo la grande disponibilità dell’onorevole Labriola ma in un momento di grande incertezza per le nostre imprese abbiamo bisogno di concretezza e risposte serie. – ha fatto presente Mignogna – Invitiamo quindi anche gli altri parlamentari tarantini a prendere sul serio le nostre istanze per dare più valore all’artigianato. L’auspicio è che la politica recepisca lo stato di sofferenza delle imprese e intervenga attivamente a nostro sostegno». Il confronto si è poi spostato sulle vicende che riguardano le imprese dell’indotto ex Ilva di Taranto. Giacinto Fallone, referente della categoria degli autotrasportatori ha evidenziato le enormi difficoltà del settore, da anni vessato da crisi di liquidità. «Come abbiamo più volte denunciato, la situazione è critica. Molte imprese sono indebitate. Allo stato attuale Arcelor Mittal ci paga, anche se solo in parte, quando alziamo la voce e protestiamo.- ha spiegato Fallone – Come categoria abbiamo chiesto più volte un incontro al Governo, ma si sottrae. Ci chiediamo perché non voglia confrontarsi con noi. Alla Labriola abbiamo chiesto di conoscere i piani dell’azienda, sia in merito ai pagamenti delle fatture sia relativamente alle opere di ambientalizzazione e bonifica. Non possiamo vivere con la paura di subire ancora altri morti, malati e fallimenti».In vista dell’ingresso dello Stato come azionista al 50% e della nomina del ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna a capo del CIS «abbiamo sollecitato inoltre un maggior coinvolgimento delle associazioni di categoria territoriali nelle decisioni che riguardano il territorio e le nostre imprese», ha concluso Castronuovo.