“Preoccupa, e suona francamente incomprensibile, la possibile soppressione dell’Ufficio di Polizia di Frontiera di Taranto che si fa sempre più largo in queste settimane.
Preoccupa perché la perdita di un presidio di sicurezza e legalità in una realtà complessa come quella di Taranto è un segnale che potrebbe avere ricadute pericolose e diffondere segnali che non potrebbero che andare nella direzione sbagliata.
Ma suona, come già detto, francamente incomprensibile perché tutto in realtà dovrebbe portare il dipartimento a imboccare la strada esattamente opposta: ovvero il rafforzamento di quel presidio, anziché la sua soppressione.
Taranto e il suo porto saranno infatti presto interessati da un possibile sviluppo legato alla creazione delle cosiddette Zone Economiche Speciali, al rilancio del terminal container, alla ripresa del mercato crocieristico, da richiedere maggiori forze di controllo: non il loro smantellamento.
Nonostante la crisi, il Porto di Taranto è già oggi tra i più attivi in Italia per movimentazione e volumi di traffico merci. I nuovi sviluppi in programma non faranno che rendere questa fondamentale infrastruttura ancora più dinamica, con un flusso in aumento di transiti, tale da richiedere controlli e sicurezza.
E invece cosa si vuol fare? Toglierlo di mezzo, per rispettare un piano di ‘razionalizzazione’ che evidentemente non tiene per nulla conto di ciò che sta accadendo.
E tutto questo senza tenere minimamente conto delle ricadute sugli agenti e sui disagi alle loro famiglie per i conseguenti trasferimenti.
Ci attiveremo immediatamente per chiedere all’Amministrazione regionale, così come ha già fatto quella provinciale di Taranto, di intervenire in merito a questa vicenda e adoperarsi nel limite delle proprie competenze affinché si scongiuri un simile errore.
E anzi si rilanci allo smantellamento, con una proposta di rafforzamento del presidio del Porto di Taranto, affinché allo sviluppo economico dell’infrastruttura sia affiancato uno sviluppo dei controlli che garantiscano sicurezza, legalità e prevenzione”.