Ci siamo!! Finalmente, in difesa dei presidi di Polizia, scende in campo un’Istituzione locale ovvero la Provincia di Taranto e lo fa attraverso il suo Presidente, l’Avv. Giovanni Gugliotti che ha preso una netta posizione in ordine alla tanto dibattuta chiusura della Polizia di Frontiera di Taranto, predisposta secondo un piano ri-proposto di recente ai sindacati di Polizia dall’ex Capo della Polizia.
Un progetto dal quale, il nostro sindacato maggioritario continua a prende le distanze e a non condividerlo.
Nessuno potrà affermare che ci siamo arroccati dietro posizioni personalistiche. Il nostro ruolo è diverso da quello esercitato dal nostro management che negli ultimi anni ha accentuato i punti deboli nella gestione della risorsa umana, gap che non riesce ancora a colmare (i concorsi per agenti sono ancora insufficienti per garantire un adeguato turn over) complice anche una contrazione imposta dagli esecutivi di governo. Non abbiamo l’anello al naso per non capire che questa operazione, è figlia di quel fallimento delle politiche gestionali, ma al centro non lo ammeteranno mai. Siamo troppi esperti, per non comprendere il loro “gioco” e a noi sindacato spetta la critica, a loro spetta tenersela.
Ecco la nostra presa di posizione a sostegno dei colleghi della Specialità di Frontiera delusi dal trattamento a loro riservato, servitori dello Stato, timbrati come “pacchi postali” che rischiano di essere trasferiti altrove dopo anni e anni di qualificato servizio nella sede dello Scalo Marittimo situata proprio in una delle grandi aree in espansione e sviluppo, il Porto.
Vogliamo ringraziare pubblicamente il Presidente della Provincia che di sua iniziativa, intuendone l’importanza di questo strategico avamposto di polizia, è sceso in campo a sostegno della comunità locale e soprattutto degli uomini e donne della Polizia di Stato che si prodigano per il mantenimento della sicurezza cittadina che in un momento delicatissimo come questo, in cui, tutto il Paese lotta contro il coronavirus, sono chiamati ad un immane impegno e sforzo.
Ha manifestato la sua preoccupazione in ordine a tale chiusura che giudica negativa poichè concretizzerebbe un arretramento dello Stato in un territorio fra i più complessi sul piano sociale ed economico del Mezzogiorno ed in cui – come anche noi abbiano spesso ribadito – il piano dipartimentale è in palese contrasto con la politica di investimento riservata all’area jonica e che ha dato corso il Governo. Ecco che diventa indispensabile, secondo Gugliotti, e noi non possiamo che essere d’accordissimo con lui, rafforzare la sicurezza del territorio per garantire le condizioni di legalità ad appannaggio anche dello sviluppo del territorio. Anche secondo l’Amministrazione Provinciale, vi è quindi l’esigenza di non privare il porto del suo presidio di sicurezza, anzi ne vorrebbe un suo rafforzamento con trasformazione in Commissariato di P.S. – Scalo Marittimo, cosa che ha chiesto anche il Siulp.
La denuncia dal Presidente sottoscritta, è riportata in una nota protocollata lo scorso 11 marzo, inviata anche alla nostra Segreteria Provinciale, mandata al Ministro dell’Interno Lamorgese e al neo Capo della Polizia Lamberto Giannini, uomo di grande esperienza ed umanità.
Finalmente non ci sentiamo più soli in questa ardua battaglia che il Siulp Jonico, in traversata solitaria, combatte dal suo esordio. Non facciano peccato se diciamo che nessun’altra istituzione, vedasi l’ente comunale e regionale – evidentemente per questioni legate all’etichetta di partito o all’area politica – e anche nessun altro sindacato di Polizia, ha mai preso posizione in ordine al mantenimento dei presidi di sicurezza cittadini. A Taranto, purtroppo (ma anche a ragione) si parla solo di Arcerol Mittal, di malati di cancro, di problemi occupazionali. Per carità, questioni di tutto rispetto che meritano l’attenzione massima ma che ne lasciano poca per tutta una serie di altri seri problemi. Di fatto, nessuno di loro, affronta mai il grande e delicatissimo tema della sicurezza. Tutti brillano per la loro abbietta assenza, fatta eccezione l’isolata posizione assunta da alcuni consiglieri di maggioranza e da alcuni componenti del Direttivo ANCI.
La nostra non è polemica sebbene va ricordato che le Istituzioni locali e regionali sono espressione di un territorio che va difeso e tutelato in ogni sua parte e finanche per l’aspetto della sicurezza tenendo sempre a mente che la città, ha registrato un passato altamente criminale ma la guardia è alta ancora adesso. Basterebbe leggere i rapporti attuali della DIA.
Non è un pungolo agli “assenti ingiustificati”, semmai le nostre considerazioni devono costituire uno stimolo affinchè chi non si espresso fino ad ora, può farsi avanti adesso e può sostenere la questione alimentando anche con il Siulp di Taranto, una strategia comune appunto in difesa del proprio territorio, un territorio che è della gente, della comunità che sceglie da chi farsi rappresentare o meno. Il silenzio assordante, invece, da incertezze, fa dubitare ed acuisce le distanze e non vogliamo pensare che a qualcuno stia pure bene che la sicurezza cittadina arretri.
Quando il debito pubblico aumenta facciamo un torto alle prossime generazioni alimentando il divario tra chi un lavoro ce l’ha e chi no; quando qualcuno vuole eliminare, sopprimere, destrutturare per decreto un posto di polizia pensando di porre un risparmio alla spesa (e non è il nostro caso), non fa altro che erodere un diritto: il diritto di vivere bene e di sentirsi al sicuro dalle insidie. Ma Taranto, deve invece poter rappresentare l’emblema della rinascita. Per questa ragione, ci auguriamo che il neo Capo della Polizia, Direttore Generale della P.S. possa ravvedersi rispetto alla razionalizzazione dei presidi e revisionarne la lista, strategicamente, considerando almeno Taranto come luogo per investire verso un nuovo modello di sicurezza, abbinato al processo in corso di sviluppo dell’economia locale e delle infrastrutture. Ancora una volta, vedasi il Porto, alle prese con progetti altamente innovativi sia dal punto di vista mercantile che croceristico e l’MSC, grande colosso mondiale, non a caso ha scelto i nostri mari e la nostra città come porto di imbarco e di sbarco passeggeri, considerando la nostra città, rotta e meta internazionale turistica