Il personale della Sezione Volanti è intervenuto nella tarda serata di ieri in via Duca di Genova perché un tarantino di 70 anni, a suo dire vittima di un furto, aveva chiesto aiuto chiamando la Sala Operativa 113.
Dal racconto della vittima, i poliziotti hanno appreso che il 70enne si era recato, previo appuntamento telefonico, presso una casa d’appuntamento situata al piano terra di uno stabile di via Duca di Genova.
L’uomo, accortosi durante l’incontro sessuale di essere in compagnia non di una donna, ma di un transessuale, ha deciso di interrompere improvvisamente il rapporto lasciando l’appartamento.
Tuttavia, nel rivestirsi si è accorto che dalla tasca del suo cappotto era sparita un’ingente somma di denaro per più di 1000 euro. Convinto che il transessuale, con l’aiuto di un suo amico presente nell’appartamento, aveva approfittato della situazione per impossessarsi del denaro, ha richiesto con decisione quanto a lui sottratto.
Ne è nata una breve colluttazione durante la quale i due, entrambi di origine colombiana, dopo aver riconsegnato solo una parte della somma appena rubata, sono riusciti con la forza a farlo uscire di casa.
Dopo aver ascoltato le dichiarazioni della presunta vittima, gli agenti sono entrati in casa e nel corso della perquisizione hanno indentificato uno dei due colombiani di 31 anni e, solo dopo lunghe ricerche, sono riusciti a trovare il transessuale che intanto si era nascosto nel giardino di una proprietà limitrofa.
Accompagnati negli uffici della Questura, dalle interrogazioni compiute alle banche dati in uso alle Forze di Polizia, si è accertato che quest’ultimo era ricercato perché destinatario di un provvedimento di sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella della custodia cautelare in carcere.
Provvedimento emesso nel novembre dello scorso anno dalla Questura di Pescara, suo comune di residenza.
I due colombiani sono stati anche denunciati in stato di libertà per rapina impropria in concorso tra loro.
Il destinatario dell’ordinanza di carcerazione è stato, dopo le formalità di rito, accompagnato presso la locale Casa Circondariale.