I vertici di Leonardo hanno annunciato in videoconferenza ai sindacati metalmeccanici un piano di 1000 esuberi per la Divisione Aerostrutture. Questi saranno suddivisi in 500 prepensionamenti per i lavoratori che matureranno i requisiti per accedere all’articolo 4 della “legge Fornero” nel triennio 2021-2023 e 500 ricollocazioni presso stabilimenti di altre Divisioni.
È un annuncio che riguarda anche lo stabilimento di Grottaglie: qui si costruiscono due sezioni della fusoliera in fibra di carbonio del Boeing 787 e vi sono impegnati 1300 addetti, però la produzione è ferma da metà dicembre, in attesa di ripartire il prossimo 22 marzo.
Certamente la situazione ci preoccupa come cittadini prima ancora che come Partito Democratico di Grottaglie e appoggiamo l’iniziativa della Fiom-Cigl che per venerdì prossimo alle 17 ha promosso un confronto sul web proprio sulla Divisione Aerostrutture di Leonardo e sulle prospettive del sito grottagliese, invitandovi a partecipare l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, il coordinatore nazionale dei settori Difesa ed Aerospazio di Fiom-Cgil, Claudio Gonzato, e l’operation manager della Divisione Aerostrutture di Leonardo, Maurizio Rosini.
Siamo consci che le decisioni – in particolare quelle sulle ricollocazioni e sull’avvio di nuovi programmi – dipenderanno dai colloqui dell’azienda con le istituzioni nazionali e locali: per questo motivo sollecitiamo in primis il sindaco Ciro D’Alò a tenere alta la guardia sul fronte occupazionale nello stabilimento.
Una perdita di posti di lavoro e un ridimensionamento dello stabilimento di Grottaglie si ripercuoterebbero certamente sull’economia locale già provata dalle conseguenze della pandemia e questa rappresenterebbe una grave criticità per il presente e il futuro della nostra città.