Il personale della Squadra Mobile ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato di 47 anni originario di Pulsano, attualmente sottoposto al regime degli arresti domiciliari.
Il 47enne è considerato il componente di una banda criminale che tra gennaio e febbraio 2020, utilizzando la tecnica della “marmotta”, tentò di scassinare due sportelli bancomat installati rispettivamente presso l’Ufficio Postale di Maruggio e presso la filiale della BCC di San Marzano sita nel comune di Faggiano.
Tentativi andati a vuoto, grazie all’attivazione dei sistemi di sicurezza degli Istituti di Credito.
Le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Taranto sono partite dalla segnalazione dei colleghi della Questura di Pistoia i quali, indagando su similari episodi criminosi, riuscirono dopo un movimentato inseguimento automobilistico, a recuperare all’interno di un’auto – poi risultata rubata – numerosi attrezzi ed apparecchiature usati abitualmente per l’assalto agli sportelli bancomat con la tecnica della “marmotta”.
Una tecnica che consiste nell’inserire all’interno del distributore delle banconote un tubo contenente esplosivo, in modo da scardinare lo sportello e permettere di appropriarsi dei contanti contenuti al suo interno.
Così, incrociando i segnali GPS dell’auto recuperata, i dati “telepass” ed i filmati presenti lungo alcuni tratti autostradali, gli investigatori sono riusciti ad intercettare le celle telefoniche di due telefoni cellulari che segnalavano la loro presenza nella provincia ionica.
Dalla successiva meticolosa analisi dei tabulati di queste due utenze, i poliziotti della Squadra Mobile jonica hanno accertato che entrambi cellulari erano presenti nella zona degli assalti ai bancomat di Maruggio e Faggiano del febbraio scorso e che nei precisi momenti delle azioni criminose erano in continuo contatto telefonico.
Successivo impulso alle indagini si è avuto con l’individuazione di un’Alfa Romeo Giulietta rubata dal 36enne pulsanese a Talsano una ventina di giorni antecedenti al primo assalto bancomat che era sempre presente nelle azioni criminose del banda.
Le analisi di tutti i dati a loro disposizione e gli ulteriori sviluppi investigativi hanno permesso agli agenti della Squadra Mobile, nel giro di pochi mesi, di identificare i componenti della banda criminale il cui capo – un altro pregiudicato tarantino di 48 anni residente in Emilia Romagna – era già stato arrestato per gli stessi reati nell’agosto scorso dalla Squadra Mobile di Bologna.
Il 47enne accompagnato negli uffici della Questura dopo le formalità di rito è stato poi associato presso la locale Casa Circondariale.