“Per noi non è mai una buona idea sopprimere accorpare depotenziare un presidio di Polizia pertanto non potremmo mai condividere le scelte del Dipartimento”. Lo sostiene Antonio Di Gregorio segretario generale provinciale del Siulp Sindacato Italiano Unitario Lavoratori di Polizia di Taranto a proposito della bozza del decreto che prevede la soppressione di alcuni presidi di polizia e tra questi la chiusura della Polizia di Frontiera della città jonica. Il Dipartimento di Pubblica sicurezza, secondo Di Gregorio starebbe probabilmente approfittando del vuoto dell’esecutivo . Ma è certo che sono stati riaperti i cassetti da cui magicamente salta fuori un piano-bozza di un decreto già propinato a febbraio dello scorso anno sebbene congelato che sarà discusso mercoledì a Roma con i sindacati maggioritari e i vertici. Per il Siulp un’accelerata ad un processo che evidentemente si vuole portare prima possibile alla Corte dei Conti per la registrazione. Come se in un momento tragico come questo dove il nostro Paese sta combattendo la terza ondata di una pandemia non vi sarebbero altre criticità a cui far fronte ecco che la bozza del decreto adesso probabilmente diventa la necessità e la priorità del momento. Secondo Di Gregorio coerentemente alle nostre affermazioni fatte sin dagli inizi di un ‘teleromanzo a puntate’ il procedimento ordinamentale mal si concilia con tutti processi di trasformazione e di rilancio del nostro Capoluogo in cui importanti investimenti ed opere sono tutt’ora in atto e che riguardano non solo il rilancio del Porto area Schengen dove è ubicata la sede di Polizia a rischio chiusura ma anche altri settori strategici infrastrutture comprese. Come da noi affermato la dismissione di qualsiasi baluardo di sicurezza istituito per la comunità non porta mai ad alcun beneficio a maggior ragione se di mezzo c’è una città come la nostra con 200 mila abitanti a vocazione industriale e portuale mercantile che proprio dal mare trae le sue maggiori aspirazioni.