Il Gruppo Consiliare della Lega Puglia (Davide Bellomo, Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi, Joseph Splendido)sottolinea come la Puglia sia vittima della schizofrenia del governo regionale. “È impressionante la velocità – dichiara Bellomo – con cui il presidente Emiliano, il suo assessore Lopalco e il direttore del Dipartimento promozione della salute Vito Montanaro cambiano atteggiamento sulle restrizioni che il CTS e il Ministero della Salute impongono alla regione Puglia. L’arancione era tanto desiderato: “meglio rimanere in zona arancione” diceva Emiliano solo qualche giorno fa, e Lopalco addirittura l’invocava per tutta l’Italia. Ora, a frittata fatta, invocano il giallo. Peccato che a fare le spese della loro schizofrenica gestione siano le attività commerciali pugliesi. Saremo, se tutto va bene, ancora una settimana in zona arancione con tutte le limitazioni del caso che colpiscono “in primis” i bar ed i ristoranti, costretti al solo servizio da asporto fino alle 18.00, ma anche i negozi al dettaglio che, in pieno periodo di saldi, non possono contare sui loro clienti abituali residenti fuori comune. Un vero disastro, – continua Bellomo – che si poteva evitare con l’attivazione di una ventina di posti in terapia intensiva, che a quanto pare, oltre a quelli creati ma ancora non collaudati, con il Covid Hospital in Fiera del Levante, ci sono anche nella rete ospedaliera ordinaria, e che, però, sarebbero rimasti inattivi perché non ritenuti essenziali in questo particolare momento. È lo stesso direttore Montanaro a confessarlo, senza vergogna, in un’intervista rilasciata ad una emittente locale. I posti sarebbero stati attivati venerdì nella BAT, peccato che al CTS il dato non sia stato comunicato in tempo utile per le sue valutazioni. E così l’algoritmo del Ministero ci lascia ancora in arancione e le nostre imprese patiranno le restrizioni per altri sette giorni. Delle due l’una: o siamo di fronte ad un caso di inadeguatezza nella gestione pandemica, oppure si tratta di decisioni politiche ponderate che giocano con le imprese ed i lavoratori di interi settori economici. Spero nella prima ipotesi, perché altrimenti sarebbe davvero troppo. Non si può continuare – conclude Bellomo – a far vivere la regione nelle restrizioni Covid perché il mal gestito sistema sanitario pugliese non è in grado di reggere le conseguenze di una Puglia con più aperture e meno limitazioni!”