Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie, per un totale di 1 milione e 382 mila euro.
Il provvedimento cautelare, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Taranto – dr. Giovanni Caroli, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica dr. Raffaele Graziano, costituisce l’epilogo degli sviluppi investigativi penali di una verifica fiscale eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Taranto nel marzo 2020 nei confronti di una società con sede nel capoluogo ed esercente l’attività di costruzione e installazione di opere primarie di urbanizzazione.
Infatti, nel corso dell’attività ispettiva, conclusasi con la constatazione di elementi positivi di reddito non dichiarati per circa 2 milioni di euro, componenti negativi di reddito indeducibili per circa 3,5 milioni di euro e dell’evasione di I.V.A. per 1,3 milioni di euro, ritenute di acconto non versate per 500 mila euro, sono stati segnalati alla A.G. locale due soggetti nella loro qualità di amministratori pro-tempore della società.
I reati contestati sono quelli di “dichiarazione infedele e fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”, nonché “omesso versamento di ritenute operate”.
In particolare, con il decreto magistratuale, sono stati sequestrati beni e disponibilità finanziarie nei confronti della società jonica e degli amministratori pro-tempore, fino alla concorrenza di 1 milione e 382 mila euro, pari all’ammontare complessivo delle imposte evase.
Continua dunque, anche nella contingente e difficile fase pandemica, l’attività delle Fiamme Gialle tarantine a contrasto dell’evasione fiscale per riaffermare, anche con il ricorso a strumenti incisivi quale i sequestri preventivi, l’importanza della osservanza delle regole poste a presidio dell’equità fiscale e della concorrenza leale tra imprese.