FOGGIA – Nella giornata di ieri a Foggia, 26 gennaio, Agenti della locale Squadra Mobile, al termine delle indagini coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza impositiva della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia a carico di K.M., nato in Repubblica Ceca, classe 84, e T.L. M., polacco classe 86, entrambi con precedenti per reati contro la persona, in quanto gravemente indiziati dei reati di maltrattamenti e lesioni, posti in essere ai danni del proprietario di casa – convivente, il quale aveva affittato loro due posti letto nella propria abitazione sita nel quartiere Ferrovia dall’autunno dell’anno scorso.
Più specificatamente, l’attività d’indagine, avviata grazie alla collaborazione di alcuni condomini che hanno inizialmente denunciato le violenze fisiche e psicologiche subite dalla vittima, hanno consentito di appurare come il proprietario di casa – convivente dei due indagati destinatari della misura cautelare limitativa della libertà personale, fosse soggetto a continui maltrattamenti, tali da ingenerare ed alimentare uno stato di pressione psicologica e prostrazione morale, che si aggiungeva alle già precarie condizioni economiche in cui l’uomo viveva in quanto senza fissa occupazione.
Tra gli episodi più significativi, peraltro posti in essere dai due indagati sotto effetto di sostanze alcoliche, è stato possibile ricostruire come K.M. e T.L.M. impedissero alla vittima di dormire all’interno della propria camera o sul divano, costringendo la stessa, con particolare violenza, consistita nel colpirlo con calci e pugni, nonché prospettando ulteriori ritorsioni ove non avesse ubbidito, a dormire in ascensore o per strada dopo aver cucinato per loro.
La violenza dei due indagati si è spinta sino alla distruzione del mobilio della vittima all’interno dell’appartamento in cui loro stessi dimoravano, sino a renderlo fatiscente, nonché a cagionare in data 02 gennaio u.s. ulteriori lesioni con calci e pugni assestati al volto della vittima, in corrispondenza di precedenti ferite, dopo che la stessa era stata dimessa dal locale nosocomio a seguito del ricovero per un trauma cranico e per delle ustioni cagionate dallo spegnimento sul corpo della vittima di alcune sigarette da parte dagli stessi indagati.
Il completo assoggettamento della vittima portava quest’ultima, in più occasioni, a non recarsi presso l’ospedale per paura di ritorsioni, anche quando i K.M. e T.L.M., percuotendo il proprio proprietario di casa nonché coinquilino con un bastone e rompevano una sedia di legno in noce sul suo corpo.