“I continui cambi di direzione del Governo e le decisioni spesso contrastanti delle Regioni, hanno indotto l’opinione pubblica a considerare la scuola meno importante di altri settori, considerati di maggior interesse per l’economia del Paese”: a dichiararlo è la Prof.ssa Antonella Messinese Responsabile, per la Provincia di Taranto, del Dipartimento Istruzione e Cultura della Lega.
“Le proteste in piazza e le tensioni politiche di questi giorni sono il chiaro segnale del disagio di tutto il comparto istruzione. A fronte di tutto ciò – prosegue la Prof.ssa Messinese – vi è l’incapacità di prendere decisioni che ci trasmette l’immagine di una scuola sempre più mortificata, avvilita, umiliata. Quella stessa scuola che doveva costituire la priorità assoluta in questa crisi pandemica, si è trasformata, a causa alla totale mancanza di senso di responsabilità, di organizzazione e di competenze in campo, il problema principale da risolvere”.
Secondo la Responsabile della Lega “studenti, famiglie, insegnanti, personale scolastico e, non ultimo, dirigenti scolastici appaiono sempre più indignati e delusi perché il tanto sbandierato piano scuola, nonostante le inutili e talvolta imbarazzanti rassicurazioni del Ministro, si è rivelato nei fatti una clamorosa ammissione di impotenza.
Compito della scuola e della comunità educante sarà quello, di ripensare ad un modello, non più schiacciato dal peso delle responsabilità e della burocrazia, bensì ad una scuola in grado di ricostruire gradualmente un clima scolastico sereno, di investire sull’educazione emotiva al fine di crescere discenti consapevoli e interessati sia on line che off line”.
“Un rientro a fasi alterne senza misure di sicurezza adeguate, quali un continuo e costante monitoraggio epidemiologico, il rafforzamento del servizio dei trasporti ed una campagna vaccinale seria ed adeguata – conclude la Prof.ssa Messinese – porterebbero un ulteriore danno per la salute di studenti e personale, oltre ad un non meno trascurabile danno sociale e psicologico causato dalla mancanza di una continuità dell’azione educativa-didattica. Garantire una scuola in sicurezza è un dovere cui il Governo non può e non deve sottrarsi”.