La giornata è iniziata con la denuncia di danneggiamento di un distributore automatico di canapa ed articoli per fumatori, sito in Nardò alla via Cairoli, il cui gestore si rivolgeva al Commissariato. Esaminate le immagini del sistema di video-sorveglianza gli Agenti riconoscevano, nell’autore del fatto, il bengalese AL HADDY Md Sharif, già ristretto agli arresti domiciliari per il reato di maltrattamenti in famiglia. Si recavano quindi presso la sua abitazione, dove lo intercettavano mentre rientrava in casa a piedi e poiché non sarebbe dovuto uscire essendo egli ristretto ai domiciliari, iniziava a inveire contro gli Agenti della Polizia di Stato dando in escandescenza. Quindi, entrava in casa e recatosi in cucina, si armava di un grosso machete, minacciando di morte i poliziotti.
L’uomo si barricava in una stanza dell’appartamento proferendo al contempo frasi minacciose ed oltraggiose nei confronti degli appartenenti alla Polizia.
Immediatamente avvisato il Dirigente del Commissariato, interveniva sul posto e subito faceva allontanare dall’abitazione i familiari dell’uomo: la moglie e i due figli, mettendoli al riparo da eventuali atti sconsiderati. A quel punto, dopo una breve “trattativa” con AL HADDY Md Sharif, il quale nel frattempo aveva gettato un grosso concio di tufo dal balcone del 3° piano del condominio dal quale, tra l’altro, minacciava di gettarsi, lo si convinceva ad uscire disarmato dalla stanza in cui si era barricato.
AL HADDY Md Sharif abbandonava sul balcone il machete con il quale aveva minacciato e colpito i poliziotti consegnandosi agli Agenti operanti.
Lo stesso, arrestato in flagranza, veniva tradotto in carcere a disposizione del magistrato di turno dott.ssa Donatina BUFFELLI.
Il machete di ferro scuro della lunghezza complessiva di cm. 54,50 e con la lama lunga cm. 28,50, veniva sottoposto a sequestro.