La possibilità che nei nostri mari possano riprendere le attività di ricerca di idrocarburi, a causa della mancata redazione da parte del Governo del piano delle aree idonee e della mancata conferma della moratoria sulle nuove autorizzazioni nel recente decreto “Milleproroghe”, è un fatto che non può lasciarci indifferenti in riva allo Ionio.
L’unico orizzonte che vogliamo scrutare qui, infatti, è quello limpido e sconfinato del nostro mare, dove stiamo progettando l’Oasi Blu per i nostri cetacei. Puntiamo alla sostenibilità, non allo sfruttamento delle risorse e di un territorio che ha già dato alla ragion di Stato più di quanto gli spettasse.
Abbiamo già l’urgenza di definire l’accordo di programma che governerà la transizione dell’ex Ilva, non possiamo quindi preoccuparci di altro: né di nuove trivelle nei nostri mari, né di scorie radioattive nella nostra terra.