Definite le nuove restrizioni del Governo che saranno applicate durante le festività di Natale, Capodanno ed Epifania per cercare di contenere la curva dei contagi.Nei giorni in cui sarà zona rossa su tutto il territorio nazionale, non sarà consentito ai centri estetici di restare aperti, nonostante gli standard di sicurezza elevati ed i controlli serratissimi. Un’ipotesi che la confederazione di Casartigiani ha cercato di scongiurare per permettere a queste attività di continuare a lavorare, al pari degli acconciatori. Ricordiamo infatti che le estetiste lavorano solo su appuntamento, utilizzano guanti, mascherine FFP2, visiere, camici, rilevano la temperatura, sanificano le cabine al termine di ogni trattamento, tracciano ogni cliente con nome, cognome, data e ora dell’appuntamento e numero di telefono e tantissime altre precauzioni per assicurare la massima sicurezza anti-contagio. «Sospendere questo settore dei servizi alla persona, potrebbe,mettere a rischio la tenuta di numerose imprese del territorio, già duramente colpite dalla crisi e creare un danno economico difficilmente recuperabile in altri periodi dell’anno», riferisce il segretario provinciale di Casartigiani Stefano Castronuovo. «La paura non ci toglie la lucidità, non abbiamo perso di vista il problema. Siamo gente che ha fatto un lungo percorso, accumulato esperienze e fatto tesoro delle situazioni di crisi. – commenta invece Ivano Mignogna, referente della categoria “Estetica e Acconciatura” di Casartigiani Taranto – Abbiamo sempre lavorato sodo ma senza mai perdere l’entusiasmo. Siamo artigiani e non dimentichiamo la nostra storia. Abbiamo già affrontato tante difficoltà e con la stessa grinta supereremo anche questa bruttissima emergenza sanitaria. Gli artigiani sono un valore da custodire e da proteggere. Questo è il momento di dimostrarlo. Non ci sono responsabili per una pandemia mondiale. Certo, la gestione della crisi epidemiologica può risultare discutibile, ma il problema c’è, esiste ed è importante non abbassare la guardia e rispettare scrupolosamente le regole per il contenimento del contagio.Gli artigiani, in tutti questi mesi, lo hanno fatto e con senso di responsabilità non sono mai scesi in piazza contro la mancanza di libertà. Non hanno protestato nemmeno contro il blocco del proprio lavoro e delle proprie attività ma si sono sempre prodigati a trovare soluzioni, a ingegnarsi per essere utili. Sarà così anche questa volta. Daremo il nostro contributo, ove possibile, sapremo guardare avanti con fiducia ma è bene che le istituzioni sappiano che dovranno ascoltarci e difendere i nostri interessi. Un confronto costruttivo e collaborativo è alla base per promuovere e tutelare l’imprenditoria artigiana del nostro territorio. Noi siamo artigiani, non siamo una categoria di serie B».