“Nessuna certezza a parte la cassa integrazione, l’inquinamento e lo sperpero di denaro pubblico”. Lo dichiara il deputato tarantino del M5S Giovanni Vianello, al termine delle audizioni di Federmanager e Mittal sul tema dell’ex Ilva in commissione Attività produttive della Camera. “Non credo sia corretto propinare all’opinione pubblica il concetto di decarbonizzazione o acciaio green, quando la realtà è che il 75% della produzione – circa 5,6 milioni di tonnellate – dipenderà dal ciclo integrato ancora legato al carbone. Solo il restante 25% della produzione totale sarà da forno elettrico alimentato a gas e che comunque prevede emissioni inquinanti nel suo processo. Inoltre i dati sulla stima della riduzione degli inquinanti con il futuro assetto dello stabilimento siderurgico di Taranto non sono certificati dal ministero dell’Ambiente ma sono stime di tipo ingegneristico, che tra l’altro fanno riferimento alle sole emissioni convogliate e non a quelle cosiddette fuggitive. Si è inoltre chiarito che l’utilizzo dell’idrogeno, ad oggi e per i prossimi anni, è impossibile da attuare, e forse le tecnologie potranno permettere tali interventi non prima di 10 anni, pertanto è forviante continuare a parlarne come se fosse una possibilità legata all’attualità. Anche sul fronte occupazionale permangono notevoli incertezze, visto che il mercato dell’acciaio non permette di produrre quantitativi per garantire l’intera occupazione, per cui prevedibilmente la cassa integrazione continuerà a essere erogata per migliaia di lavoratori ancora per molto tempo”, conclude il commissario Ambiente ed Ecomafie Giovanni Vianello.