ll’alba di oggi, al termine di indagini coordinate dalla DDA di Lecce, nell’ambito di una vasta operazione di polizia giudiziaria condotta in vari Comuni di questa Provincia, nonché in San Donaci (BR), Oria (BR), Erchie (BR), Cisternino (BR), Andria (BT), Potenza, Firenze, Torino, e Nogaredo (TN), in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal GIP di Lecce, su richiesta della stessa DDA, personale del Reparto Operativo del Comando Provinciale CC di Taranto, supportato da tutte le articolazioni operative del predetto Comando, da militari dei Comandi Provinciali CC competenti per territorio (Brindisi, Bari, Potenza, Firenze, Torino e Trento), nonché da due unità antidroga del Nucleo CC Cinofili di Modugno (BA), da un contingente dello Squadrone Eliportato CC Cacciatori “Puglia”, e da un velivolo ad ala rotante del 6° Elinucleo CC di Bari Palese, ha:
– eseguito 22 misure cautelari, di cui 12 in carcere, 8 agli arresti domiciliari e 2 misure di sottoposizione all’obbligo di presentazione alla P.G. (elenco nominativo in calce);
– notificato 12 avvisi di conclusione delle indagini preliminari;
nei confronti di altrettanti soggetti (in totale 34), ritenuti responsabili, a vario titolo, di: associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi da sparo, favoreggiamento personale e trasferimento fraudolento di valori.
Nel medesimo contesto, gli operanti stanno anche procedendo al sequestro preventivo di:
· tre immobili ad uso abitativo, di cui 2 in Martina Franca e uno a Torre Canne (BR);
· un’imbarcazione da diporto;
· otto autovetture, fra cui un’Alfa Romeo duetto d’epoca;
· un’attività commerciale nel Comune di Taranto.
L’attività d’indagine è stata convenzionalmente denominata Mercante in Fiera, nome tratto dal lavoro di copertura svolto dai figli di uno degli indagati, tale M.C., i quali pur esercitando l’attività di venditori ambulanti in fiere e mercati nelle Province di Taranto e Brindisi, coadiuvavano il padre in una fiorente attività di spaccio come meglio di seguito specificato.
L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Taranto da febbraio 2018 a ottobre 2019, sotto la direzione della DDA di Lecce, sia con metodi d’investigazione tradizionali (o.c.p.) sia tramite attività’ tecniche, ha consentito di:
– disarticolare 3 distinte entità’ associative finalizzate al traffico di stupefacenti (prevalentemente cocaina): la prima, facente capo al predetto M.C., costituita in Martina Franca e operativa su tutto il territorio nazionale; la seconda, organizzata e diretta da M.A., in Oria, e attiva tra le province di Brindisi e Taranto; la terza, promossa e coordinata da A.S. (capo dell’omonima compagine malavitosa egemone in San Marzano di San Giuseppe) operante prevalentemente nella provincia di Taranto;
– documentare il reciproco relazionarsi delle 3 consorterie, tutte con disponibilità di armi, accertando che il gruppo capeggiato dal M.C. (solito rifornirsi di cocaina da canali calabresi e baresi) smerciava significativi quantitativi di droga, oltre che in varie zone del territorio nazionale, anche al gruppo di M.A., che a sua volta approvvigionava di stupefacente la compagine del A.S.;
– sottoporre a sequestro, nel complesso, circa 4,800 kg di cocaina, circa 7,800 kg di hashish, 1 fucile semiautomatico Benelli, 1 fucile a pompa Fabarm, 1 carabina Haenel, 1 pistola cal. 7.65 Beretta mod 81, 1 pistola cal. 7.65 Franchi e copioso munizionamento di vario calibro;
– dimostrare la capacità’ di M.C. e dei suoi gregari, di:
· avvalersi di sofisticate apparecchiature elettroniche per la bonifica ambientale di segnali gps utilizzate anche da un tecnico di fiducia;
· escogitare ingegnosi metodi per creare vani e doppi fondo all’interno delle vetture adibite al trasporto di cocaina;
· trasferire fraudolentemente a terzi, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, la titolarità’ di beni di varia natura rientranti nella loro disponibilità’, in particolare di: 3 immobili ad uso abitativo (un’abitazione, una villa con piscina e un B&B), un’imbarcazione da diporto, 8 autovetture, nonchè l’intero compendio societario del ristorante “da Alfredo”, sito in Taranto, il tutto colpito da provvedimento di sequestro preventivo e del valore complessivo di circa € 490.000.
– accertare che:
· gli appartenenti al gruppo di M.A., dedito all’organizzazione di incontri “d’affari” in luoghi diversi, usavano per il ritiro e il successivo smistamento dello stupefacente, un linguaggio criptico convenzionale e si spostavano in orari notturni avvalendosi di un nutrito parco “veicoli”, condotti da persone a loro vicine, incensurate o con piccoli precedenti penali;
· A.S., benchè agli arresti domiciliari, riceveva lo stupefacente in una zona adibita a cantiere sita alle spalle della propria abitazione, che veniva costantemente “bonificata” con un “jammer” per inibire le attività di intercettazione delle forze di polizia.