Le festività natalizie sono ormai alle porte e le famiglie italiane sono pronte a ritrovarsi per trascorrere insieme ore felici. Non ci sono però soltanto pranzi, cene e scambio di regali. Una parte importante del tempo spetterà come sempre alla lettura di libri e fumetti, ai giochi di società e a quelli di carte. È quindi arrivato il momento di rispolverare i nostri mazzi e scoprire le discipline più divertenti, da quelle moderne a quelle più tradizionali.
Gioco natalizio per eccellenza è il Mercante in Fiera, nato a Venezia quasi 500 anni fa. Molto semplice il funzionamento. Si gioca utilizzando due mazzi da 40 carte figurate identiche fra loro. Quelle del primo mazzo vengono consegnate ai giocatori che le disporranno davanti a sé. Le altre spettano al mazziere che le metterà all’asta coperte o scoperte. Una volta terminata la fase del bando, lo stesso banco inizierà a girare le carte del secondo mazzo: chi rimane con le ultime tre coppie vincerà uno dei premi stabiliti in precedenza.
Un posto di primo piano sulle tavole di Natale spetta come sempre al sette e mezzo, gioco tradizionale con regole simili al blackjack. Lo svolgimento è lo stesso in tutte le parti d’Italia. Si può giocare fino a 10 – 12 giocatori, anche se il numero ideale va dai 4 ai 6. Anche in questo caso abbiamo bisogno di un mazziere che rivestirà il ruolo del banco. Scopo del gioco quello di avvicinarsi più possibile al punteggio di 7 e mezzo senza superarlo. A ogni partecipante viene consegnata una carta coperta (le figure valgono mezzo punto mentre le carte numerate vanno dall’1 al 7). Da lì inizia la seconda fase con il giocatore che, una volta presa visione della propria mano, potrà decidere se fermarsi o se chiedere ulteriori carte. Vince chi ottiene il punteggio di 7 e mezzo o chi ci si avvicina di più. In caso di parità trionfa il banco. Variante impazzita è la “matta”, ovvero la donna di cuori, a cui può essere assegnato ogni valore intero.
Adatto a giocatori di ogni età è l’Assassino, disciplina a metà tra i giochi di carte e quelli di società. Il mazziere pesca dal mazzo tante carte quanti sono i giocatori al tavolo. Tra queste devono esserci il re di denari e l’asso di picche, a cui spetteranno il ruolo di commissario e assassino. Tutte le altre saranno i “civili”. Una volta consegnate tutte parte il gioco: chi ha ricevuto l’asso di picche dovrà iniziare a fare l’occhiolino agli altri giocatori senza farsi scoprire da chi ha ricevuto il re di denari. Se l’assassino riesce a eliminare tutti i civili senza farsi scoprire dal commissario è il vincitore della partita. Se invece quest’ultimo riesce a scoprirlo prima che tutte le carte comuni vengano eliminate è lui il trionfatore.
Chiudiamo la nostra rassegna con un gioco conosciuto in tutta Italia con nomi diversi: Cucù, Morto, Asso che cammina o Picozzo. Il numero di partecipanti può variare dai tre ai venti. Una volta mescolate le carte, il mazziere distribuisce in senso orario una carta coperta a ogni giocatore e mette da parte le rimanenti. Si inizia. Durante il proprio turno il giocatore deve decidere se tenere la propria carta o scambiarla con quella di chi gli sta accanto.
Quest’ultimo non può rifiutare a meno che non abbia un re di qualsiasi seme. Se si presenta questa situazione lo scambio è annullato e chi ha il re lo mostra agli altri dicendo “cucù”. Anche il mazziere partecipa al gioco e una volta arrivato al proprio turno può decidere di tenere la propria carta oppure scambiarla con la prima coperta del mazzo o con un’altra estratta a sorte. Una volta completata l’operazione del banco tutti i partecipanti scoprono la propria carta: la persona o le persone con i punteggi più bassi perdono. Quelle con il punteggio più alto si dividono il premio finale ma in caso di pareggio è il mazziere a prendersi il piatto.