L’appuntamento con la destagionalizzazione è solo rimandato, perché la seconda ondata dell’epidemia di coronavirus impone di rimandare a tempi migliori ulteriori sperimentazioni nel settore della valorizzazione turistica. Eppure per Eco.Pa.Mar, Ecomuseo Palude La Vela e del Mar Piccolo, il 2020 si chiude con un bilancio positivo e, soprattutto, con una rinnovata consapevolezza sull’enorme potenziale di una proposta di intrattenimento lento e sostenibile capace di mettere a sistema lo sterminato patrimonio naturalistico e culturale dell’area, valorizzandone tanto gli elementi materiali quanto quelli immateriali. L’indicazione viene direttamente dai risultati raggiunti da “Tra Cielo e Mare”, la kermesse di appuntamenti con il turismo esperienziale che in estate ha visto impegnato l’ecomuseo e che avrebbe conosciuto proprio in questi giorni il rilancio in edizione natalizia se il contesto sanitario l’avesse consentito.
Quasi mille i visitatori che, tra luglio e agosto, hanno scelto l’area protetta come occasione di riscoperta di tradizioni, attrattori e possibili attività in riva al Mar Piccolo, finalmente tornato a proporsi con forza come potenziale offerta del territorio. Ciò grazie anche a un differente approccio di promozione, con differenti punti d’interesse disseminati lungo le decine di chilometri dell’area collegati in specifici itinerari tematici. Tra questi, sugli scudi quelli che riuniscono le tracce del sacro e l’identità marinaresca della Città Vecchia, scelti da oltre il 30% dei visitatori estivi. Confortanti anche i dati relativi alle visite ai Giardini di Taranto (23%) e alla riscoperta della Seta del Mar Piccolo (11%). Numeri a cui andrebbero sommati quelli della fortunata proposta di specifiche attività pensate per i più piccoli, con le Favole in natura, il Grande gioco dell’Oca.
Tra Cielo e Mare ha permesso di sviluppare in soli due mesi una trentina di differenti tour, grazie anche alla costruzione di un’importante rete di operatori che ha aggregato Relais Histò, Comando Marina Militare , Ass. Culturale Ar.Tur, M’Arte – Turismo e cultura, WWF Taranto, Basilica di San Cataldo e Arcidiocesi di Taranto – Ufficio Beni Culturali. Esperimento riuscito, come dimostrano anche i numeri social che, con 400mila utenti raggiunti e oltre 500mila visitatori certificano un rinnovato interesse per un’area in passato dimenticata dal flusso di visitatori, e appuntamento con la destagionalizzazione rimandato, si spera, già alla primavera 2021 con l’intento di consolidare quanto di buono già consolidato.