Il sindaco Rinaldo Melucci ha partecipato alla presentazione in videoconferenza del documento “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro #tuttoèconnesso”, tenuta nei giorni scorsi nell’ambito della decima edizione del festival della Dottrina Sociale della Chiesa che si tiene su tutto il territorio nazionale dal 23 al 29 novembre. Quel documento rappresenta l’instrumentum laboris per la prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, che si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre del 2021, ma già oggi è una guida dettagliata rispetto al percorso che una comunità locale come Taranto ha necessità di affrontare.
Alla videoconferenza, moderata dal portavoce dell’arcidiocesi di Taranto monsignor Emanuele Ferro, hanno anche partecipato l’arcivescovo Filippo Santoro, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente della provincia di Taranto Giovanni Gugliotti, i presidenti regionali di Confindustria e Confagricoltura Sergio Fontana e Luca Lazzaro, il segretario regionale della Cisl Antonio Castellucci.
Per cambiare, bisogna avere il coraggio di perdere qualcosa. Secondo il sindaco Rinaldo Melucci è questa la sollecitazione che Papa Francesco pone alla società in questo particolare frangente storico.
Tra pandemia e rispetto del creato, il messaggio che arriva dall’evento “L’economia di Francesco”, dall’enciclica Laudato si’, ma anche dalle riflessioni locali che in una città come Taranto hanno valore di sistema, è che al di sopra di una leale e corretta connessione con il creato non vi siano altri valori.
Sollecitato da monsignor Ferro, il sindaco Melucci ha ribadito come proprio nel senso della connessione più ampia suggerita dal sottotitolo dell’instrumentum laboris, la città abbia smesso di lagnarsi capendo come si possa essere ecologisti in maniera alternativa: contrastando il sistema, ma facendone parte. «La nostra città si sta proponendo come laboratorio dove sperimentare strade nuove – ha spiegato –, dove sovvertire uno stile di vita che ci ha portato, tra le altre cose, all’attuale pandemia o a fare impresa come noi purtroppo sappiamo a Taranto. Abbiamo invece bisogno di quell’equilibrio che da anni cerchiamo, perché ci siamo resi conto che l’equazione non sta in piedi se manca lo sforzo collettivo».
Il primo cittadino ha manifestato ai presenti quanto Taranto sia orgogliosa di ospitare il prossimo anno la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. «Lavoreremo a stretto contatto con le istituzioni e l’arcivescovado – ha aggiunto Melucci –, affinché l’ecologia integrale suggerita da Papa Francesco si realizzi in terra proprio a partire dal laboratorio Taranto. Siamo contenti anche perché questa cosa avviene contestualmente alla realizzazione della transizione ecologica, economica ed energetica prevista dal piano strategico “Ecosistema Taranto” e all’autodeterminazione della città rispetto a quanto sta accadendo con l’ex Ilva, con Governo e impresa che stanno riprogrammando gli investimenti senza ascoltare la comunità».
Perché per Melucci questo è il momento di «fare ciò che non è mai stata fatto prima», mutuando il “why not” di kennediana memoria. «Se continuiamo a raccontarci che possiamo tenere tutto insieme – ha concluso il sindaco –, ossia esuberi, tutela dell’ambiente, produzione, mentiamo a noi stessi. Non vogliamo la decrescita felice, ma dobbiamo anche capire che non possiamo mantenere salari che poi finiscono in costi sociali. Serve un salto evolutivo, come un accordo di programma di lungo respiro, serve il coraggio di utilizzare le risorse che l’Europa vuole offrirci per questo scopo: se ce la fa Taranto, ce la fa l’intero Paese».