Le recenti dichiarazioni del Sottosegretario Sen. Mario Turco sono incoraggianti e vanno finalmente nella direzione auspicata ripetutamente in questi mesi da Confartigianato Taranto.
L’avvio delle fasi successive, l’appalto, la realizzazione delle opere del grande cantiere contemplato nel contratto CIS, deve vedere protagonista il mondo delle imprese esistenti sul territorio, sarebbe inconcepibile ed imperdonabile il contrario.
Il Sottosegretario lo sa, conosce il nostro pensiero più volte espresso, anche nell’ultima riunione tenutasi in Camera di commercio – commenta il Presidente della sezione Impianti di Confartigianato Giovanni Palmisano. Abbiamo sempre riconosciuto l’impegno che il Sottosegretario Turco sta profondendo per sostenere il rilancio di Taranto.
Ora si tratta di tradurre nei fatti concreti le intenzioni espresse, capire cosa si intende per coinvolgimento del sistema imprenditoriale locale negli appalti del lavori programmati del CIS.
Per dare uno spaccato numerico delle potenzialità imprenditoriali del nostro territorio riteniamo giusto analizzare alcuni comparti attinenti gli interventi previsti. Oggi la provincia di Taranto esprime circa 3400 imprese appartenenti al vasto comparto dell’edilizia, di cui circa la metà sono in forma societaria; circa 1600 sono le imprese operanti nell’intero settore dell’impiantistica, di cui 400 in forma societaria e poco più di un migliaio sono le imprese facenti parte della galassia della meccanica di produzione di cui 700 in forma societaria.
Paragonati ad analoghi territori, addirittura non a vocazione industriale come il nostro, questi numeri denotano, ribadiamo, un impoverimento del nostro sistema imprenditoriale, tenuto conto che, nel nostro caso, tolte pochissime note realtà, trattasi per la quasi totalità di piccole imprese e microimprese e solo qualche pmi, se seguiamo l’accezione comunitaria della classificazione dimensionali delle imprese. Questo resta un problema serio del territorio, che così come sono le leggi vigenti non riesce e non riuscirà ad intercettare quelle risorse, ne in prima battuta ma nemmeno attraverso qualche eventuale briciola riveniente dal subappalto. E questo non va bene. Il rischio serio è che il nostro sistema imprenditoriale resti fuori da questa immensa unica opportunità e che le imprese non potranno crescere, svilupparsi, aumentare di numero.
Siamo certi che il Governo, nel concretizzare questo percorso, abbia in mente il maggior coinvolgimento di imprese locali possibile, indipendentemente dalle dimensioni, ma sicuramente basato su esperienza ed alta professionalità. Ce ne sono e tante.
Quindi – conclude Giovanni Palmisano – l’idea di procedere alla stipula di un protocollo d’intesa prefettizio tra le stazioni appaltanti, la struttura tecnica del Cis e le parti sindacali, che prevede con chiarezza un sistema di premialità per le imprese locali va nella giusta direzione e come Confartigianato siamo pronti e disponibili al confronto, all’approfondimento, a qualsiasi necessario supporto affinchè tutto ciò si traduca in fatti.