In un momento di grande disagio socio-economico provocato dalla pandemia in corso, che si aggiunge ad anni di incertezza e difficoltà per una grande platea di giovani qualificati e di maestranze portuali, per altro nel contesto della perdurante e generale crisi dell’area industriale ionica, ci appare quanto mai prioritario che le istituzioni deputate guardino con grande attenzione e celerità all’esigenza di procrastinare, e dunque rifinanziare, lo strumento dell’indennità di mancato avviamento al lavoro per i soggetti rientranti nella Taranto Port Workers Agency, istituita dalla Legge 18/2017, come già precisamente invocato dalle organizzazioni sindacali di categoria lo scorso 12 ottobre, nella loro missiva al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte.
Lo scenario globale si è ovviamente molto deteriorato e sta costringendo tutti gli operatori economici a rivedere la propria programmazione ed i propri investimenti, per fare fronte alle perdite di mercato e superare in maniera sostenibile le restrizioni dettate dalla pandemia. Riteniamo sia plausibile che stia accadendo lo stesso per il neonato San Cataldo Container Terminal. Ma se sul rispetto del loro piano assunzionale e degli impegni assunti con la città e le autorità a regime siamo tutti vigili, nell’immediato non si può fare finta che nulla sia mutato a causa del Covid-19 e non si può accettare che lo strumento sopra segnalato possa banalmente esaurirsi a metà del 2021, come in origine preventivato.
Sul punto stiamo coinvolgendo ministri di riferimento e parlamentari del territorio, occorre un massimo sforzo verso il lavoro portuale, altrimenti uno sviluppo alternativo della città resta pura teoria e si rischia di vanificare i progetti per l’area di crisi industriale complessa di Taranto, che lo stesso Governo sta mettendo in campo.