«A seguito del nuovo Dpcm in vigore da domani venerdì 6 novembre, i sindaci della provincia di Taranto non penalizzino ulteriormente il settore del commercio per mezzo di distributori automatici».È l’appello dei gestori degli shop h24 costretti a pesanti restrizioni orarie imposte dalle amministrazioni comunali che considerano queste attività luoghi di assembramento. «Da un giorno all’altro ci è stato impedito di lavorare. – spiega Fabrizio Camera coordinatore della categoria aderente a Casartigiani – Il nostro settore è stato già duramente colpito dalle ordinanze sindacali emesse nel mese di ottobre, in particolare da quelle emesse dal Comune di Taranto, che hanno di fatto discriminato l’intero comparto che, ribadiamo, non è soggetto a restrizioni secondo i diversi Dpcm emessi dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e quindi non beneficia neanche degli aiuti previsti dal decreto “Ristori”».Il settore del commercio per mezzo di distributori automatici (Ateco 47.99.20) produce oltre 4 miliardi di fatturato a livello nazionale e nella sola provincia di Taranto vede attive oltre 160 aziende. «Le nostre imprese, a causa delle ordinanze sindacali – continua Camera – stanno subendo una contrazione del fatturato superiore al 70% e rischiano di lasciare a casa, nei prossimi mesi, centinaia di lavoratori». I titolari degli shop H24 chiedono dunque alle istituzioni di fare un passo indietro. «Considerando l’istituzione del coprifuoco dalle ore 22 alle ore 5, chiediamo ai sindaci il ritiro delle ordinanze emesse sinora per le sole rivendite per mezzo di distributori automatici e la possibilità di svolgere la nostra attività così come stabilito dal Dpcm. – è la richiesta dei gestori – Siamo in enorme difficoltà. Dobbiamo pagare gli affitti dei locali, le bollette, i fornitori, i dipendenti, senza considerare che abbiamo merce che presto andrà in scadenza».Casartigiani Taranto, che già nei giorni scorsi ha investito del problema i sindaci dei comuni della Provincia di Taranto ed il presidente dell’Anci, continuerà a far valere le ragioni degli imprenditori. «Questa categoria merita più rispetto- riferisce il segretario interprovinciale di Casartigiani Stefano Castronuovo – Le istituzioni ascoltino il grido di aiuto di questi lavoratori e si dimostrino sensibili e disponibili a confrontarsi con la nostra associazione. Se è vero che i distributori h24 possono determinare la presenza incontrollata di avventori, si provveda ad intensificare i controlli da parte delle forze dell’ordine. È sbagliato ed ingiusto – conclude Castronuovo – risolvere il problema chiudendo queste attività commerciali discriminando un intero settore produttivo».