“Il dibattito sulle compensazioni legate a Tap sembra aver imboccato un vicolo cieco, sempre che il tutti contro tutti a mezzo stampa possa definirsi un dibattito.
Tap è parte di un’opera strategica transnazionale (l’ultimo tratto di un gasdotto di 4mila km che attraversa 4 Stati), che per forza di cose non riguarda solo i Comuni interessati dal gasdotto, ma interessa tutto il territorio regionale. Per questo credo che il tema delle compensazioni debba essere affrontato all’interno di un percorso politico-istituzionale ampio, che coinvolga tutti gli attori territoriali, dai singoli cittadini ai rappresentanti istituzionali del territorio. L’unico ente che può farsi carico di questo processo è la Regione Puglia, fin qui assente ingiustificata da qualsiasi forma di dibattito riguardo a Tap. Lo può fare in forza di una legge regionale importantissima, voluta proprio dal presidente Emiliano per normare, nell’interesse dei cittadini, situazioni come questa. E’ la n. 28 del 2017, la cosiddetta Legge sulla Partecipazione.
Con l’approvazione di questa legge è stato sancito “un metodo di coinvolgimento permanente dei cittadini, degli amministratori locali, culturali, economici, politici, scientifici, basato sull’informazione, la trasparenza, la consultazione, l’ascolto”. La Legge, infatti, “promuove la partecipazione come diritto e dovere delle persone che vivono in Puglia, singole o associate, e individua forme e strumenti di partecipazione democratica, per assicurare la qualità dei processi decisionali sui temi importanti e sulle opere strategiche”. Non appena questa nuova legislatura prenderà il via – speriamo il prima possibile – il tema delle compensazioni di Tap può essere l’occasione giusta per sperimentare con i fatti la bontà di questa legge, dall’altissimo valore politico, di cui la Regione Puglia si è dotata. A fronte di un’opera praticamente conclusa, non facciamoci del male, lavoriamo insieme nell’interesse del territorio”.