“Più volte abbiamo denunciato le difficoltà dei pazienti della provincia di Foggia affetti da patologie come sclerosi multipla, sindrome di Tourette, epilessia, tremore essenziale che devono assumere farmaci cannabinoidi per fini terapeutici. Una situazione che l’emergenza che stiamo vivendo ha purtroppo aggravato, compromettendo notevolmente la qualità della vita di questi cittadini. Una situazione che su cui ho ricevuto diverse segnalazioni”. Lo dichiara la consigliera del M5S Rosa Barone, che ha inviato una nota al direttore generale della ASL di Foggia, chiedendo che si giunga ad una uniformità di trattamento dei malati all’interno del territorio regionale
“Non ci possono essere pazienti di serie A e altri di serie B – incalza Barone – ed è quello che avviene in Puglia. Parliamo di persone a cui la terapia con i farmaci cannabinoidi viene associata a quella standard quando questa non produce alcun sollievo per il dolore e che hanno bisogno di questi farmaci per stare meglio ”.
Gli indirizzi di applicazione della legge regionale del 2014 relativamente a trattamento, prescrizione, preparazione ed erogazione di farmaci e preparati galenici derivati da Cannabis, per fini terapeutici, approvati dalla Giunta nel 2016, stabiliscono di estendere la possibilità di prescrizione di questi preparati anche per i casi di parckinsonismi atipici, epilessia farmaco resistente, autismo, ADHD, disturbi comportamentali in soggetti affetti da demenza. Patologie per cui, fermo il rispetto delle modalità prescrittive, la dispensazione è gratuita.
“Per tutti – denuncia la consigliera pentastellata – tranne che i cittadini della provincia di Foggia, dove i pazienti incontrano difficoltà nella prescrizione e comunque, una volta ottenuta, sono costretti a pagare i farmaci a differenza di quello che avviene nelle altre Asl pugliesi, dove vengono erogati gratuitamente dal SSR. Ci giungono segnalazioni da tanti cittadini affetti da ‘tremore essenziale’, un disturbo neurologico che causa appunto il tremore delle mani e rende impossibile allacciarsi le scarpe, prendere un bicchiere in mano, guidare e sono costretti ad acquistare questi farmaci a pagamento, con costi altissimi. Non si può andare avanti così: questi pazienti hanno il diritto di accedere a queste cure, così come prescritto dalla legge. Invece sono anni che in Commissione Sanità le associazioni e i familiari vengono a denunciare le difficoltà a cui devono far fronte, ma niente è cambiato. Auspico per questo un risposta immediata da parte della Asl, a differenza di quanto accaduto finora”.