Pochi giorni fa, il Consiglio comunale di Altamura ha approvato in via definitiva, all’unanimità, la variante urbanistica preordinata all’esproprio relativa al progetto di risanamento e sistemazione idraulica del Torrente Jesce, in cui si riversano anche le acque reflue dopo essere state trattate dal depuratore di Altamura, predisposto dal Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia” e interamente finanziato dalla Regione Puglia. Il provvedimento costituisce un passaggio formale necessario per consentire l’occupazione e l’esproprio, da parte del Consorzio, delle aree private utili agli interventi previsti.
Si tratta di un intervento molto atteso, grazie al quale potranno essere affrontati i problemi legati alla stagnazione delle acque e agli straripamenti che, più volte (dopo intense piogge), hanno causato danni e disagi a proprietari e operatori economici delle contrade Carpentino-Barone e Murgia Catena, nel territorio di Altamura, lungo la strada per Laterza.
Colgo l’occasione per aggiornare sullo stato di questa complessa procedura curata dal Consorzio di Bonifica che si è sviluppata attraverso decine di passaggi amministrativi e pareri e che sostengo e seguo, passo dopo passo, da oltre quattro anni:
– Il 31 agosto scorso è scaduto il termine per la presentazione delle offerte per l’appalto dei lavori bandito dal Consorzio di Bonifica.
– Venerdì 9 ottobre, si è conclusa la prima fase della procedura di gara con l’ammissione di 24 offerte (delle 26 pervenute) alla fase della valutazione tecnica. Nei prossimi giorni, il Consorzio nominerà la commissione di valutazione.
– L’appalto sarà aggiudicato sulla base del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. A ciascuna offerta sarà attribuito un punteggio per l’offerta tecnica (massimo 80 punti) e uno per l’offerta economica (massimo 20 punti). Grande importanza, tra i criteri di valutazione dell’offerta tecnica, riveste quello relativo alle proposte migliorative (rispetto al progetto posto a base di gara) per mitigare gli impatti sull’ambiente, per il miglior inserimento possibile dell’opera nel contesto naturalistico e paesaggistico e per ottimizzare il monitoraggio ambientale. A tale riguardo va tenuto presente che il progetto elaborato tiene già conto delle puntuali prescrizioni contenute nel provvedimento finale di valutazione di impatto ambientale adottato dalla Regione nel luglio 2018.
– Salvo intoppi, per la valutazione delle offerte, l’aggiudicazione e una serie di adempimenti formali, sono necessari circa tre-quattro mesi. Si può stimare, quindi, che i lavori inizieranno nei primissimi mesi del 2021, febbraio o marzo, e dureranno circa un anno.
Siamo, quindi, in dirittura di arrivo rispetto ad un lungo procedimento tecnico e amministrativo (su cui ho aggiornato nel corso di questi anni) che ha visto numerosi incontri, riunioni, pareri, atti e una positiva interlocuzione con comitati di titolari di aziende e terreni delle zone interessate e associazioni ambientaliste. Questi serrati confronti hanno anche portato ad una opportuna revisione del progetto originario limitandone, da un lato, gli impatti su un’area di straordinaria bellezza e di grande interesse storico, ambientale e paesaggistico e, dall’altro, i costi.
Per questo importante intervento, la Regione Puglia ha stanziato, quattro anni fa, 8.800.000 euro (a valere sul POR Puglia 2014-2020), un impegno finanziario che, all’esito della rimodulazione del progetto, è stato portato a 7,7 milioni di euro, di cui circa 5 milioni per i lavori, mentre la residua parte è destinata a far fronte a indennità d’esproprio, oneri di sicurezza, progettazione, imposte, ecc..
Dunque, è finalmente a portata di mano il raggiungimento di un obiettivo strategico per la salvaguardia del nostro territorio, che ho perseguito nel corso degli ultimi anni con tutte le mie energie. Ringrazio il Presidente della Regione Michele Emiliano e l’Assessore Gianni Giannini per aver inserito l’opera nella programmazione regionale. Ringrazio, per il grande e complesso lavoro, i commissari, i direttori e il personale della struttura tecnica e amministrativa del Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia”, in particolare, il direttore dell’area programmazione ing. Marta Barile, anche responsabile del procedimento. Con tutti loro, in questi anni, ho avuto costanti colloqui, di sollecitazione e di supporto, facendomi interprete delle esigenze del territorio murgiano.