Il presidente Anmil Emidio Deandri “A Taranto e provincia meno incidenti sul lavoro: da gennaio ad agosto ridotti del 33,9% rispetto allo stesso periodo del 2018. Ma 5 morti bianche sono troppe!”
Calano anche le malattie professionali: a Taranto da 859 a 669 (-22,1%)
L’Anmil ha celebrato (domenica 11 ottobre) in tutta Italia, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, la 70ª edizione della Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
Dopo una decina di anni di assenza dal capoluogo, quest’anno la Sezione territoriale Anmil ha organizzato la manifestazione provinciale a Taranto, con un programma che, in ossequio alle disposizioni Anti Covid-19, ha evitato momenti di assembramento tra i partecipanti.
La manifestazione è iniziata con la celebrazione, presso la Concattedrale “Gran Madre di Dio”, della Santa Messa in memoria di tutte le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, per poi proseguire, alle 12.15 in Piazza Borsellino, con la tradizionale deposizione di una corona di allora al Monumento alle Vittime degli Incidenti sul Lavoro.
Con i consiglieri provinciali di Anmil Taranto, sono intervenute numerose autorità, tra cui il Sindaco di Torricella Michele Schifone, il Sindaco di Avetrana Antinio Minò, con lui il presidente del Consiglio comunale Giovanna Greco, e il Vicesindaco di Martina Franca Nunzia Convertini. Presenti Giuseppe Gigante, Direttore Inail Puglia, Vincenzo Mazzeo, Direttore Inail Taranto, il Senatore Giovanni Battafano, nonché gli avvocati Maria Luigia Tritto e Aldo Tarricone, consulenti legali Anmil, e Nunzio Leone, noto esperto della sicurezza sul lavoro.
Nell’occasione Emidio Deandri, Presidente territoriale Anmil Taranto, ha diffuso i dati relativi agli incidenti sul lavoro a Taranto e provincia, denunciati all’Inail nei primi otto mesi dell’anno in corso, confrontandoli poi con lo stesso periodo del 2019.
Emidio Deandri ha spiegato che «quest’anno riscontriamo una significativa diminuzione (-33,9%) degli incidenti sul lavoro (da 2.931 a 1.936), una riduzione persino superiore al dato nazionale e regionale, entrambi a -22,7%: oltre che alla pandemia che ha ridotto molte attività lavorative, sul nostro territorio incide su questo dato soprattutto la drastica riduzione della produzione dello stabilimento Arcelor Mittal che ha messo in cassa integrazione migliaia e migliaia di lavoratori tarantini».
«Nello stesso periodo anche le malattie professionali denunciate all’Inail sul nostro territorio – ha poi detto Emidio Deandri – hanno un segno negativo (-22,1%), anche se con una percentuale minore rispetto al dato nazionale (-32,3%) e regionale (-35,4%)».
Il Presidente Emidio Deandri ha poi stigmatizzato come «nonostante una notevole riduzione delle attività lavorative, purtroppo non diminuiscono significativamente le morti bianche: 5 nei primi otto mesi del 2020 a fronte di 6 nello stesso periodo del 2019!»
In queste statistiche non sono compresi i tanti morti e malati tra il personale medico, sanitario e parasanitario, che hanno contratto il Covid-19 in ospedali, cliniche ed RSA: «sono uomini e donne a cui va il nostro ringraziamento – ha detto Emidio Deandri – per essersi sacrificati per combattere sui loro posti di lavoro questa pandemia».
I dati relativi al nostro territorio inducono a una riflessione particolare: «da tempo l’Anmil Taranto – ha detto il Presidente Emidio Deandri – denuncia i gravi problemi causati dall’estrema precarietà che da anni caratterizza la situazione dei lavoratori del siderurgico, aggravatasi con la gestione Arcelor Mittal, e ultimamente con l’Emergenza Covid. Oltre alla sicurezza sugli impianti, con le ridotte manutenzioni che favoriscono sicuramente gli incidenti, la precarietà incide sulla tranquillità dei lavoratori che vivono un lacerante senso di incertezza sul futuro loro e delle famiglie. Per questo motivo spesso lavorano sugli impianti depressi e poco concentrati, condizioni che favoriscono gli incidenti. Nei soggetti più fragili, inoltre, la depressione può portare persino al suicidio, come sta accadendo sempre più spesso a Taranto: anche queste sono morti bianche!»