“Era il 9 giugno quando, mentre gli operai dell’ex-Ilva scioperavano sotto la portineria, il presidente Emiliano per distrarre l’attenzione inaugurava il nuovo padiglione Covid, esterno all’ospedale Moscati di Taranto. Io stesso, nei mesi precedenti, avevo sollecitato e seguito i lavori, considerandolo un’opera indispensabile per garantire l’isolamento dei ricoveri Covid rispetto alle altre patologie del Moscati. Eppure da allora, dopo quasi 4 mesi, quel reparto non è mai stato aperto.
Non mi meraviglia: Emiliano negli ultimi mesi, per vincere le elezioni, non ha fatto altro che aprire strutture sanitarie e non solo per farsi la foto del taglio del nastro. Salvo, poi, chiuderle il giorno dopo perché ancora non funzionali o, come in questo caso, con i lavori ancora da completare. È stato così anche per il Pronto Soccorso del Santissima Annunziata, per la Biblioteca Acclavio, per il San Cataldo, e tanti altri: inaugurate in campagna elettorale ma ancora chiuse per i cittadini. Eppure si tratta di strutture di cui c’è maledettamente bisogno perché indispensabili per la salute dei pugliesi.
Per questa ragione ho scritto al direttore generale della Asl di Taranto, Stefano Rossi, per chiedere immediatamente di effettuare un sopralluogo, insieme, al padiglione Covid del Moscati. Voglio verificare personalmente le motivazioni che da oltre tre mesi impediscono l’apertura, se ci sono ancora lavori da fare, e perché non sono stati fatti, come da me sollecitato durante i mesi di calo dei contagi. Oggi purtroppo l’annunciata recrudescenza è ormai in corso, e il modulo di terapia intensiva esclusivo Covid è indispensabile sia in funzione per garantire un aumento dei posti letto oltre che l’isolamento dei pazienti Covid rispetto agli oncologici, che oggi sono al Moscati.
Confido dunque in una celere disponibilità dei dirigenti della Asl a tale sopralluogo, con l’obiettivo esclusivo di accelerare l’apertura del modulo Covid al Moscati”.