E’ Ignazio Punzi, candidato sindaco della lista n. 2 “Insieme”, il secondo dei tre candidati alla carica di sindaco, ad aver accettato di rilasciare un’intervista al nostro giornale.
Più che il candidato politico, Ignazio presenta se stesso, l’uomo, tutto ciò che è al di là dei canoni che la politica impone e ci presenta la sua candidatura alla guida del comune di Montemesola come una scelta maturata a seguito di un lungo lavoro su se stesso.
Chi è Ignazio Punzi?
Ignazio, 55 anni, ha sempre vissuto a Montemesola. E’ un marito e padre di due figli, Cosimo e Chiara. Da 16 anni lavora in banca ma ha precedenti esperienze anche nel campo della formazione.
È salito sul palco della piazza cittadina con un mantra: «Le uniche promesse da fare, vanno fatte a noi stessi».
Fratello del sindaco uscente Vito Antonio Punzi, voluto dall’esterno
«Si, sono il fratello del sindaco uscente che ha amministrato per 10 anni questo paese. Nonostante ciò, la scelta della mia candidatura non è un passaggio di consegne tra fratelli, ma una scelta fatta da chi all’interno del gruppo uscente e all’esterno tra i sostenitori, tra una rosa di possibili candidati, ha voluto fortemente che fossi io a guidare il gruppo. Queste persone ogni giorno, mi confermano la loro fiducia nei miei confronti. Questa incondizionata stima mi ha commosso».
La capacità di ascoltare che supera la vecchia politica
«A Montemesola non servono scoop per attirare l’attenzione dei cittadini, anche perché oggi siamo tutti molto informati. Non si può parlare ad una sola categoria di cittadini: occorre spaziare tra le diverse fasce generazionali, essere più aperti e avere la capacità di ascoltare tutti senza disprezzare nessuno. Bisogna aprirsi all’ascolto anche di coloro che hanno idee completamente diverse dalle nostre».
Non politica giovanile, ma spazio esclusivamente dedicato ai giovani
«Non mi piace parlare di “politiche giovanili”. Ho appositamente eliminato questa terminologia, identificando il tema nel mio programma, in uno spazio completamente dedicato ai giovani e che mira a creare fiducia e stimolarne il coraggio, soprattutto per chi, professionalmente ha scelto o sceglierà di insistere sul nostro territorio. Motivo per il quale ho più volte citato e inserito tra le mie proposte, il crowdfunding, un sistema che con davvero poco può contribuire a creare sul territorio di Montemesola realtà efficienti e in grado di gratificare giovani investitori che vogliono qui realizzare il proprio futuro».
L’autostrada dello sviluppo
«Quando parlo di start up e crowdfunding, parlò di realtà già esistenti e consolidate altrove, che hanno prodotto risultati. Siamo chiamati a creare l’autostrada dello sviluppo, le basi sulle quali le future generazioni devono poter investire la propria vita, mettendoci passione, altruismo e competenze».
7 punti programmatici per soddisfare le esigenze dei cittadini
«Il programma si compone di 7 punti. Non seguono un ordine di importanza o di priorità, poiché intendo i punti programmatici come possibili spunti o, nella migliore delle ipotesi, soluzioni alle richieste dei cittadini. Quando il cittadino ti dà la sua fiducia e ti sceglie, non lo fa in seno ad una lista di proposte, lo fa perché ti reputa in grado di soddisfare un suo bisogno. E’ questo il mio punto di partenza: il cittadino. E’ da lui e dalle sue esigenze che bisogna partire. Il compito di chi amministra è saper anche solo rispondere ad una semplice domanda».
Una campagna elettorale incentrata sullo sviluppo
«Quando parlo di sviluppo durante i miei comizi, non intendo solo il campo economico, ma soprattutto uno sviluppo di tipo culturale o delle idee. Il mio obiettivo è quello di fornire strumenti che siano di supporto a quanti hanno un’idea che intendono sviluppare. Per questo parlo di tavoli, consulenze con esperti. Ci sono aree che possono diventare punti nevralgici a sostegno di coloro che vogliono avviare un progetto».
Un concetto etico di sindaco
«Se dovessi vincere questa competizione, non mi definirei sindaco politico con cultura politica, bensì “custode” di un bene prezioso, mosso dalla fiducia che hanno riposto in me i cittadini e dall’attaccamento che ho per la mia terra».
Da sempre in Democrazia Cristiana
«Sono nato e cresciuto nella Democrazia Cristiana, la parte moderata, senza mai espormi né troppo a destra, né troppo a sinistra. Intendo la politica in maniera sana e sono convinto che anche chi fa politica, necessita di stare al passo con i tempi. La vecchia politica non è al passo con quanto avvenuto negli scorsi 10 anni e pensa di poter amministrare come 20 anni fa. Ma non è così».
Agli avversari dico che…
«Ai miei avversari politici dico che non si può non tener conto della passione e dell’entusiasmo che tutti hanno messo in questa campagna elettorale, soprattutto i giovani. La loro è una passione sincera, si vede, lo dicono le loro idee, le proposte che hanno messo in campo. Se dovessi essere eletto, sarò sempre disponibile all’ascolto: potremmo istituire incontri periodici oppure vederci tranquillamente in strada. Io dimentico un attacco contro di me subito dopo, quindi, se dovessi essere io il sindaco, valuterò l’idea e non il fatto che chi propone era mio avversario in campagna elettorale. Io sono fatto così… e non ci posso far nulla!».