Un continuo e sospetto movimento di tossicodipendenti, che entravano ed uscivano da uno stabile di via Maturi a Taranto, ha spinto i “Falchi” della Squadra Mobile ad avviare immediati ed assidui servizi di osservazione.
Il sospetto di trovarsi in presenza di un punto di spaccio ha trovato una prima conferma dagli approfondimenti investigativi, dai quali è emerso che, al 5° piano di quello stabile, era residente un 30enne, gravato da numerosi precedenti in materia di stupefacenti.
L’intervento dei poliziotti non si presentava particolarmente facile anche perché l’abitazione del sospettato era protetta da una porta blindata e da un grosso cancello in ferro.
Pertanto, i poliziotti hanno deciso di appostarsi sul pianerottolo del piano superiore, in attesa del momento propizio per fare irruzione.
L’occasione favorevole è giunta allorquando il sospettato ha aperto la porta ad alcuni familiari in visita. Nel frangente, i poliziotti sono letteralmente piombati in casa sorprendendo il sospettato, con un involucro di cellophane tra le mani. Insieme a lui, la moglie, in stato interessante.
I tentativi di quest’ultimo di disfarsi della bustina lanciandola dalla finestra sono stati vanificati dagli altri poliziotti che, prevedendo tale mossa, si erano preventivamente appostati per strada, in corrispondenza delle finestre dell’abitazione dell’uomo.
All’interno della stessa, gli agenti hanno recueperato 26 dosi di cocaina. All’interno dell’abitazione, sono poi stati trovati altri sei grammi e mezzo della medesima sostanza, circa 1.000 euro in contanti e tutto il necessario per il confezionamento delle dosi.
Al termine delle operazioni, l’uomo è stato tratto in arresto in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente mentre la donna che, di fatto, collaborava all’illecita attività occupandosi del confezionamento delle dosi è stata denunciata in stato di libertà per il medesimo reato.