Era una fredda notte d’inverno di tanti anni fa. Le strade di Villa Castelli erano deserte, le ultime foglie erano cadute via dagli alberi ormai spogli e addormentati. Il cielo limpido, il vento di tramontana e mentre in ogni casa le famiglie gustavano una calda cena al calore del camino o di una semplice coperta, un uomo povero girovagava infreddolito e senza cappotto. In quel momento un medico che rincasava, notò il pover’uomo tremolante. Non riuscì a far finta di nulla, gli si avvicinò, gli sorrise e posò sulle spalle dell’uomo il suo cappotto.
Quel medico, quell’uomo così umano e premuroso si chiamava Mario Corrente.
Il dottor Mario Corrente è un’icona che Montemesola non ha mai dimenticato e che ha riscoperto, in questi giorni, nel volto, nella gentilezza e nell’umiltà di suo figlio Leonardo, stimabile avvocato residente a Martina Franca, oggi candidato consigliere a sostegno di Franco Marangi.
Il dottor Mario Corrente fu medico condotto di Montemesola dal 1958 al 1976. Esercitava la sua professione in via Paisiello, dove aveva sede fino a poco tempo il sindcato CGIL.
Arrivò a Montemesola giovanissimo, a soli 35 anni. Abbiamo chiesto a suo figlio Leonardo di raccontarci suo padre, bene impresso nella mente dei più grandi, per spiegare ai giovani chi è stato e quanto Montemesola lo ha amato.
«Quando mi è stata proposta la candidatura a consigliere per le prossime elezioni comunali di Montemesola, l’ho accettata con passione, ma non nascondo di aver avuto inizialmente qualche titubanza. Vivo a Martina Franca, dove ho la mia famiglia e dove esercito la mia professione di avvocato da tanti anni. Mi chiedevo cosa avessi ancora a che fare con un paese che, di tanto in tanto, quando lo attraversavo in automobile, riguardavo con nostalgia, insieme ai luoghi e alle stradine in cui, prima da bambino e poi da ragazzino, giocavo. La risposta alla mia domanda è giunta da quegli abitanti di Montemesola, con i quali ho avuto modo di parlare nei giorni di avvio della campagna elettorale. Qualcuno mi conosceva di persona, qualcun altro, guardandomi in volto, vi riconosceva l’impronta di famiglia e mi domandava: “Sei il figlio del Dott. Corrente?».
Questo già spiega quanto – nonostante gli anni trascorsi – sia ancora vivo il ricordo del dottor Corrente.
Leonardo ci racconta che suo padre giunse a Montemesola nel 1958, dopo una faticosa permanenza nel Nord Italia tra le montagne del bresciano e del bergamasco.
«Accettò di buon grado il trasferimento a Montemesola che permise a lui e a sua moglie, mia madre Letizia, di stare più vicini alle rispettive famiglie di origine: io ero nato da pochi mesi e i miei genitori avevano già quattro figli da crescere».
Leonardo racconta che a Montemesola suo padre arrivò pieno di speranze ed esercitò la sua professione di medico con amore e dedizione. Questo è ciò che fece per quasi vent’anni, lasciando un ricordo indelebile nella gente del posto. Era un bravo medico, ma, soprattutto, era una brava persona, che si prodigava instancabilmente per chiunque ne avesse avuto bisogno.
Dopo un’intera mattinata in ambulatorio – racconta sempre Leonardo – andava a trovare i malati nelle loro case, nelle quali veniva accolto con cordialità e amicizia; spesso la sua presenza e il suo conforto valevano più di qualsiasi medicina.
«Anche io ricordo ancora quale fosse il sentimento di accoglienza nelle persone di Montemesola, quando mio padre si recava nelle loro abitazioni. Testimonianza del segno profondo che egli ha lasciato nella comunità di Montemesola sono gli attestati di stima che ancora oggi, a distanza di quarantaquattro anni dalla sua scomparsa, ricevo da parte delle persone che lo hanno conosciuto, attestati – prosegue Leonardo Corrente – che confermano ciò che io ho sempre saputo e che, se da un parte m’inorgogliscono, dall’altra mi riportano con nostalgia a quel bel paese cui ho voluto bene da giovane, che ora guardo con un occhio diverso e più maturo e che continuo ad amare».