Un bagaglio che cade dalla cappelliera durante un volto da Istanbul a Bari sulla testa di un passeggero di rientro dalla Turchia dopo un intervento di trapianto di capelli. Un incidente sfortunato di cui è protagonista un 37enne della provincia di Taranto, che si è rivolto alla società Studio 3A – specializzata nella tutela dei diritti dei cittadini – per chiedere i danni alla compagnia aerea.
L’uomo si è rivolto alla società Studio3A, per una richiesta di risarcimento alla compagnia aerea Turkish Airlines, dopo che l’11 novembre 2019, mentre era a bordo di un aereo della compagnia turca nel volo di ritorno da Istanbul – dove si era sottoposto ad un intervento di trapianto di capelli – per Bari, è stato accidentalmente colpito sulla testa ancora fasciata, da un bagaglio caduto dalla cappelliera.
L’uomo era arrivato a Istanbul due giorni prima, per sottoporsi ad un trapianto di capelli, avvenuto il 10 novembre 2019 e l’intervento era perfettamente riuscito.
L’11 novembre l’uomo faceva dunque rientro in Puglia ed è proprio durante il volo di ritorno che è avvenuto l’incidente: nella fase di imbarco dei passeggeri e durante la sistemazione dei bagagli a mano, mentre l’uomo recuperava un cuscino per poggiare la testa fasciata, viene colpito da una valigia caduta accidentalmente dalla cappelliera, che nel forte impatto riapre le ferite, facendogli perdere molto sangue.
Alcuni passeggeri intervengono in aiuto dell’uomo e gli assistenti di volo (che al momento della caduta del bagaglio si trovavano nella parte anteriore dell’aereo per le procedure di accoglienza) prestano soccorso all’uomo, che rende noto al personale di viaggio di aver subito un intervento e che dopo l’impatto si reca nella toilette per ripulirsi. Gli addetti della compagnia, dopo aver rimosso il sangue dal sedile, chiedono all’uomo se sia se la senta di proseguire il viaggio.
Per tutta la durata del volo, l’uomo ha manifestato forti dolori e, a distanza di alcuni mesi dall’intervento, ha constatato che i capelli erano perfettamente cresciuti sulla testa, tranne che nella zona colpita.
Come sottolinea l’assistito, i medici avevano avvisato l’uomo che danni accidentali avrebbero potuto compromettere il buon esito dell’operazione (in special modo se fossero avvenuti a poca distanza di tempo dall’intervento), determinando una crescita non uniforme dei capelli.
“L’incidente accaduto a bordo ha compromesso il buon esito complessivo dell’intervento su cui aveva tanto investito per risolvere un problema estetico e di benessere personale che lo affliggeva da sempre” – scrive Studio 3A, che ha inviato per conto dell’assistito la richiesta di risarcimento danni alla compagnia aerea, corredata dalla documentazione clinica e di volo dell’assistito.
Compagnia che non avrebbe ancora risposto né alla prima richiesta, né al sollecito.
Studio 3A precisa che in base alla convenzione di Montreal, la compagnia è responsabile di lesioni personali e morte del passeggero e, aggiunge che per richieste di risarcimento inferiori a 135 mila euro, la compagnia aerea non possa avvalersi di “alcuna difesa volta a dimostrare di aver adottato tutte le misure necessarie per evitare il danno o di essere stato impossibilitato ad adottarle”.