Destano stupore le dichiarazioni rese dalla consigliera regionale Francesca Franzoso relative all’impianto per il trattamento dei rifiuti di Manduria.
La collega consigliera, infatti, per banali questioni elettoralistiche, agita fantasmi insussistenti e gioca con le paure della cittadinanza, soffiando sul fuoco delle polemiche per lucrare qualche facile consenso a buon mercato, dimostrando, però, o di non conoscere affatto quello di cui straparla o di essere in evidente malafede. L’impianto pubblico di compostaggio di cui stiamo discutendo, infatti, previsto da una recente delibera di Giunta regionale a Manduria, per il trattamento della frazione organica (FORSU), è autorizzato sin dal 2013 e, soprattutto, sorgerà nella stessa area dove già insiste un impianto complesso per il Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti. Quindi assolutamente niente di nuovo sotto il cielo che giustifichi la levata di scudi promossa dalla consigliera di Forza Italia. A questo proposito occorre ricordare alla “smemorata” Franzoso che questo impianto di TMB, con l’annessa discarica, è stato localizzato a Manduria nel lontano 2002, dall’allora Commissario delegato all’emergenza rifiuti, Raffaele Fitto, attuale candidato alla Presidenza della Regione del centrodestra. E chi sedeva, tra l’altro, nel 2002, come assessore regionale nella Giunta guidata da Fitto? Il compianto Pietro Franzoso, padre dell’attuale consigliera di Forza Italia, Francesca. Ebbene, appare davvero singolare che, oggi, la collega Franzoso si dolga della localizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti a Manduria, quando è stato il centrodestra, con il suo attuale candidato Presidente, Fitto, a prevedere proprio lì una discarica, ormai quasi vent’anni fa. Il Governo regionale di centrosinistra, d’altro canto, sta puntando, ora, su impianti di compostaggio tecnologicamente avanzati, di proprietà pubblica, ubicati nella stessa area di un impianto esistente, allo scopo di raggiungere gli obiettivi previsti dalla direttiva europea sulla economia circolare, attraverso la produzione di compost di qualità da utilizzare in agricoltura. Mi rendo perfettamente conto che la strategia regionale di puntare sull’impiantistica pubblica sia avversata da molti settori della nostra società, a cominciare dalle lobby dei rifiuti che difendono (legittimamente) i loro interessi, ma il Governo regionale intende perseguire con forza l’interesse collettivo e la chiusura del ciclo dei rifiuti, senza correre dietro a insulse polemiche dal chiaro tenore strumentale come quelle promosse in queste ore. Analoga questione fu sollevata qualche mese fa sul progetto della Taranto-Avetrana, poi rivelatosi infondata la notizia del definanziamento.
Per questo inviterei la consigliera Franzoso ad approfondire gli argomenti di cui parla per non esporsi all’ennesima brutta figura e per non apparire come una candidata interessata solo a sollevare polveroni mediatici per il suo tornaconto elettorale, anche calpestando la memoria e la verità storica dei fatti. Quindi nessun nuovo sito, e nessuna nuova discarica a Manduria.
MINO BORRACCINO
ASSESSORE ALLO SVILUPPO ECONOMICO
REGIONE PUGLIA