Uno dei primi atti firmati dall’amministrazione D’Alò (20/09/2016) è stato il recesso contrattuale dei lavori già appaltati di sistemazione di Piazza Ciro Cafforio (con il pagamento di onerose penali) affermando che, “avendo in programma la predisposizione e la conseguente attuazione di un Piano Urbano del Traffico”, tale piazza “potrebbe essere utilmente destinata a parcheggio”.
Infatti a distanza di un paio di mesi la Giunta Comunale approvava uno schema di Convenzione tra il Comune di Grottaglie e il Politecnico di Bari – DICAR – per una attività di studio e ricerca propedeutica alla redazione del Piano Urbano del Traffico (PUT). Per finanziare il PUT revocò i programmati 50.000,00 € previsti per la redazione del Piano Urbanistico Generale (PUG) e adeguamento del PPTR.
Come è noto Piazza Ciro Cafforio non è diventata un parcheggio e nulla si sa dello studio per il Piano Urbano del Traffico commissionato al Politecnico di Bari.
L’Amministrazione Comunale, sollecitata più volte con interrogazioni, interpellanze e mozioni, non ha mai voluto informare il Consiglio Comunale, e quindi la città, sull’esito del lavoro che ha (o avrebbe?) svolto il Politecnico di Bari sulla base della Convenzione che, nel frattempo, è stata più volte modificata. Il risultato è che, in questi quattro anni, a Grottaglie non è stato prodotto alcun atto finalizzato alla redazione del Piano Urbanistico Generale, né tantomeno quello relativo al Piano Urbano del Traffico. Fu questo il motivo che spinse cinque consiglieri di minoranza ad inviare alla Procura della Corte dei Conti di Bari un esposto per chiedere di verificare una eventuale ipotesi di danno erariale.
Ora, a distanza di quattro anni, l’Amministrazione Comunale, in sede di assestamento generale del Bilancio di previsione 2020/2022 e senza una motivata ragione, ripropone lo stanziamento di 30.000,00 € per la redazione del Piano Urbanistico Generale.
E’ del tutto evidente che avviare un percorso per la redazione di uno strumento di pianificazione urbanistica a pochi mesi dalla scadenza elettorale amministrativa non ha una comprensibile logica visto che la legge impone i tempi e i modi di predisposizione del PUG e delle necessarie forme di coinvolgimento dei cittadini, delle forze politiche e sociali, delle associazioni, dei tecnici e degli Ordini Professionali.
Ancora una volta l’Amministrazione Comunale assume atteggiamenti superficiali che hanno poco a che fare con una corretta e trasparente gestione della pubblica amministrazione.
Infatti, ad inizio del mandato amministrativo la Giunta D’Alò, cancellando il relativo capitolo di spesa, ha dimostrato che non era interessata ad avviare un percorso che portava all’approvazione del Piano Urbanistico Generale. A maggior ragione, riproporre quel capitolo di spesa a pochi mesi dalla conclusione del suo mandato amministrativo, non si comprende come si possa colmare un vuoto di quattro anni su un argomento che dovrebbe aprire una lunga e coinvolgente stagione di partecipazione della comunità per arrivare alla futura pianificazione urbanistica della città.