“Con un avviso pubblico la Provincia di Taranto comunica la presentazione di un’istanza per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento dei rifiuti plastici non pericolosi e la produzione di combustibili per altoforno, alternativi al carbon coke. Tradotto in soldoni questo impianto sfrutterebbe la plastica raccolta con la differenziata trasformando l’altoforno ex #ILVA in un inceneritore, proprio sotto le nostre case”. È quanto segnala l’europarlamentare Rosa D’Amato in una nota stampa.
Il progetto, presentato dalla società milanese “Unità di Misura srl” prevede infatti la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti plastici con capacità di 1000 tonnellate l’anno, con l’obiettivo di produrre un agente da usare in alternativa al Pet Coke per alimentare gli altoforni, proprio nell’area industriale di Taranto in località “Pantano”, sulla Statale 106.
“Il punto non è il recupero della plastica, di cui sono sempre stata convinta sostenitrice, ma l’utilizzo che se ne farà. Questo non risolverebbe affatto il problema ambientale – continua D’Amato – ma anzi, introdurrebbe un’altro soggetto inquinante in un’area già tristemente compromessa da anni di industrializzazione selvaggia.”
Da qui l’appello lanciato ai cittadini: ”Per questo invito tutti i cittadini, le associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente e della salute, i professionisti a presentare osservazioni, ma soprattutto invito il Comune nella Conferenza dei Servizi a fare muro esprimendo con decisione un parere contrario. I termini previsti per le osservazioni sono di 60 giorni indirizzandole alla Provincia di Taranto.”
“Il progetto è a disposizione di tutti e tutti abbiamo il dovere di documentarci e inviare osservazioni alla mailsettore.ambiente@pec.provincia.taranto.gov.it messa a disposizione dal Settore Pianificazione e Ambiente.Trovate qui tutta la documentazione: http://old.provincia.taranto.it/accesso-rapido/trasparenza-amministrativa/item/societa-unita-di-misura-srl-istanza-di-paur”
“Chi ha cuore Taranto – conclude – ha il dovere di opporsi ad altre aziende inquinanti”