Tornare in consiglio regionale entro il 5 agosto “per votare il disegno di legge che modifica la legge elettorale regionale – introducendo la parità di genere – licenziato dalla giunta, primo firmatario Michele Emiliano, e approvato quasi all’unanimità in VII Commissione, con il voto favorevole anche di due esponenti di Fratelli d’Italia”.
È la richiesta formulata oggi attraverso una lettera inviata al presidente dell’assemblea Mario Loizzo dai gruppi consiliari di Fratelli d’Italia e Forza Italia, illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa.
“È necessaria chiarezza, un’operazione verità su quanto accaduto nelle scorse settimane, ieri e questa notte con l’abbandono finale dell’aula da parte del gruppo di maggioranza e del governatore, incapaci di reggere il confronto in Aula anche in termini numerici su un loro provvedimento: una sceneggiata mai vista finora, così come l’appellarsi al governo nazionale” ha detto Erio Congedo, che pur aveva votato il testo originario in Commissione derogando alla sua abituale astensione dettata dal rispetto del ruolo di presidente. “La Giunta ha approvato in zona Cesarini, il 9 luglio scorso, il disegno di legge che arrivato in Commissione è stato favorito in ogni modo, anche attraverso il ritiro delle precedenti proposte di legge presentate in materia: questi sono i fatti. E noi l’abbiamo votato, anche perché con una leader nazionale come Giorgia Meloni, non prendiamo certo lezioni da altri su rappresentanza e visibilità delle donne in politica” ha spiegato Congedo.
“Noi siamo favorevoli alla doppia preferenza, sono quelli che hanno abbandonato l’Aula i veri contrari. Come un presidente di Regione che abdica dal suo ruolo per calcoli elettorali insieme a un suo fedelissimo ministro, mirati magari a far slittare la data delle elezioni o invalidarne il risultato” ha detto Francesco Ventola, che ha poi ricordato “tutte le donne che il presidente Michele Emiliano avrebbe potuto nominare nei ruoli chiave dell’ente in cinque anni, intuitu personae, e l’assessore Anna Maria Curcuruto silurata dalla Giunta e sostituita da un uomo sempre per calcoli elettori. Ed Elena Gentile, ex assessore regionale ed europarlamentare di spessore che ha appena annunciato che non sarà candidata dal Partito Democratico”.
Per il capogruppo di FdI Ignazio Zullo, il centrodestra con il suo comportamento nell’Aula ha voluto evitare che “la doppia preferenza si trasformasse nel cavallo di Troia per stravolgere l’attuale legge elettorale, sempre per moltiplicare le poltrone e i costi per la collettività come con l’ingresso dei non eletti al posto dei consiglieri nominati assessori, ma che mantengono comunque il ruolo acquisito anche in caso di successiva defenestrazione. Il presidente Emiliano quando ha capito che non teneva più la sua stessa maggioranza ha ordinato di uscire dall’Aula, ben sapendo che il suo testo originario sarebbe stato approvato in un minuto” ha continuato. “Ma noi non ci arrendiamo e vogliamo tornare in Aula per votarlo, quel testo, e dare alla Puglia e alle donne impegnate in politica un provvedimento tanto atteso”.
Domenico Damascelli, il consigliere di Forza Italia che ha firmato – insieme a Mario Conca- l’emendamento approvato con voto segreto da almeno dieci consiglieri della maggioranza, che prevede l’incandidabilità dei componenti delle task force regionali mantenendo contemporaneamente il loro incarico, ha spiegato la ratio della sua iniziativa (“le task force, per rispetto dei morti e dei malati di Covid-19, e di tutti quanti gli operatori che si sono impegnati allo stremo in questi mesi, non possono essere trasformate in comitati elettorali”, le sue parole) e la permanenza, a termini di regolamento, dell’emendamento presentato ed approvato in caso di ripresa dei lavori nell’aula consiliare.