Il progetto “Clessidra – teatro dei luoghi” sbarca a Taranto, nella città dei due mari.
La settima edizione del progetto, ideato e diretto da Erika Grillo e prodotto dal Teatro delle Forche, è in programma dal 26 al 29 luglio 2020. E, in continuità con il percorso di ricerca artistica dello scorso anno, tenutosi nella località marina di Chiatona, incrocia ancora una volta il lavoro visionario del collettivo bolognese Kepler–452.
Nelle quattro date, sulla rotonda del lungomare Vittorio Emanuele III, andrà in scena “Lapsus urbano – Il primo giorno possibile”, una performance audioguidata che sarà replicata in più turni nella stessa serata e con un massimo di 40 spettatori a replica.
Regia Enrico Baraldi, Nicola Borghesi, Riccardo Tabilio
Riadattamento site specific Erika Grillo
Organizzazione Michela Buscema
Supervisione musicale Bebo Guidetti
Comunicazione visiva Alessandro Colazzo
Con Giorgio Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo,
Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo e Fabio Zullino
Supervisione scenica Walter Pulpito
Supervisione tecnica Vincenzo Dipierro
«Cosa vuol dire “incontrarsi” e fare teatro in tempi di distanziamento sociale? Se davvero “la normalità era il problema” sarà possibile inventare una nuova normalità? È possibile, dalla manciata di metri quadri in cui sono costrette oggi le nostre vite, immaginare la società futura?
E in una città come Taranto, al centro del cambio di paradigma “vocazione industriale Vs vocazione culturale” che peso assumono la parola ‘salute’ e la parola ‘lavoro’? E la parola ‘futuro’?!»
“Lapsus Urbano – Il primo giorno possibile” è una performance audioguidata. Parole scritte e registrate durante il lockdown, a distanza, non da soli.
Un tentativo di raccontare e custodire la memoria del presente attraverso la lente di un momento storico di isolamento e privazione che richiede di essere riconosciuto come momento collettivo.
Sulla rotonda del lungomare Vittorio Emanuele III a Taranto prenderanno corpo – attraverso l’intreccio tra la drammaturgia e il disegno sonoro originale trasmesso in cuffia – la topografia della città futura coi suoi punti cardinali, e l’isola dei sopravvissuti, dei naufraghi fortunati, in un innesco semantico a metà tra “La Tempesta” di Shakespeare e l’ “Utopia” di Tommaso Moro.