«Quello che è accaduto in questi mesi, durissimi, merita una riflessione e un provvedimento urgente: il superamento del sistema di programmazione e limitazione dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia». La Confederazione AEPI (Associazioni Europee di Professionisti e Imprese) scrive al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri dell’Università e della Salute, rispettivamente Gaetano Manfredi e Roberto Speranza. «La legge 234/1999- spiega- pone in seria difficoltà il Sistema sanitario nazionale e la sanità privata, dal momento che ogni anno il saldo tra pensionamenti e nuove assunzioni di medici è negativo. Tutto questo non riesce ad assecondare le esigenze del settore, con implicazioni molto gravi per alcune specializzazioni come anestesia e rianimazione, pediatria, emergenza e radiologia la cui carenza appare irreversibile, anche con l’introduzione del provvedimento quota 100».
Un dibattito, quello sul numero chiuso, che va avanti da tempo, ma che durante l’emergenza Covid-19 è imploso portando con sé la necessità di una soluzione immediata. Da qui la proposta di superamento degli attuali criteri per l’accesso ai corsi di laurea nel settore mettendo al primo posto il bisogno di sanità che la collettività avanza, soprattutto in momenti come quello attuale. «L’effetto di questa modifica- spiega il presidente di AEPI Mino Dinoi- è permettere un considerevole aumento dei posti disponibili, in accordo con le esigenze dei territori e grazie all’utilizzo di strumenti innovativi, come la formazione a distanza e l’attivazione da parte delle Università di tirocini e laboratori presso strutture pubbliche e private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale».