“Dopo 4 anni, non è chiaro ancora quale sia lo stato dell’ex discarica Vergine, che si trova nell’isola amministrativa di Taranto e che, stando a quanto riferito dalla Commissione europea in seguito a una mia interrogazione, deve essere bonificata dalla società Lutum con risorse proprie. Stando alle ultime informazioni pubbliche, pare che la discarica sia stata oggetto di alcuni interventi, ma non di una vera e propria bonifica. Inoltre, a 500 metri di distanza dalla ex Vergine, sorge la discarica Mennole. Tale discarica è in postproduzione e, secondo quanto evidenziato dall’Associazione Attiva Lizzano, in totale stato di abbandono. In questa discarica, la dislocazione dei pozzi spia è sconosciuta agli organi di controllo e le torce di captazione del biogas non funzionano o sono inesistenti. Sono evidenti i rischi che la presenza di queste due discariche cosi’ vicine provoca per l’ambiente e la salute dei cittadini del territorio. Tanto più se l’intento è quello di far tornare in esercizio la discarica ex Vergine. Per questa ragione ho inviato una lettera alla Regione, all’Arpa Puglia e, per conoscenza, al ministro per l’Ambiente. Nella missiva, chiedo aggiornamenti sullo stato delle due discariche e il pieno rispetto delle normative, in particolare del Piano regionale Rifiuti speciali. Secondo questo piano, infatti, non ci sarebbero le condizioni per la messa in servizio della discarica ex Vergine anche qualora venisse finalmente bonificata”. Lo dice l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato.