Le immagini e i numerosi video, ripresi oggi e che circolano in abbondanza sui social, rappresentano in modo assolutamente inequivocabile, al di là di ogni ragionevole dubbio, la testimonianza che il livello di vivibilità dei tarantini sia diventato ormai umanamente insostenibile. Nonostante le costose coperture dei parchi minerali, pochi minuti di perturbazione meteo, hanno spinto quantità enormi di polveri industriali verso la città. E’ il momento di dire basta e di assumere decisioni serie per garantire sicurezza del lavoro e salute per lavoratori e cittadini. Il governo continua a temporeggiare incapace di chiudere la vertenza con ArcelorMittal, attuale gestore dello stabilimento, voluto, è bene sottolinearlo, dai governi di sinistra e confermato dall’attuale. Tra il chiudere l’acciaieria determinando un ulteriore grave perdita in termini occupazionali e più in generale di risorse economiche, e il mantenere lo status quo, assolutamente inaccettabile, va perseguita la strada di un ridimensionamento, legato anche alla crisi ormai strutturale del mercato dell’acciaio, puntando alla qualità del prodotto, e procedendo ad un radicale revamping degli impianti. A ciò va aggiunto un piano di agevolazioni per attrarre nuovi investimenti sul territorio. Per fare questo occorre un’azione rapida e concreta del governo. Ci chiediamo che ne pensi di tutto ciò Emiliano, il fautore della decarbonizzazione, che da tempo è assente sul tema, presente a Taranto solo per taglio di nastri ed inaugurazioni.
Umberto Ingrosso
Dirigente Regionale Puglia