Il Partito democratico Provinciale di Taranto senza Segretario da settimane, e quindi senza guida, organismi, né figura di garanzia, dopo le dimissioni di Giampiero Mancarelli, che ha deciso di abbandonare il partito in una fase così delicata per la politica ionica e regionale, notizia di cui gli iscritti hanno appreso solo dalla stampa, e senza che le stesse dimissioni fossero state condivise con i militanti che in questi anni hanno messo la faccia prendendo anche insulti per difendere un percorso in cui avevano creduto che doveva essere di rinnovamento e invece si è concluso con la conservazione dei vecchi metodi di fare politica. Le speranze e l’impegno di una intera comunità che va da Ginosa ad Avetrana, sbriciolate per una misera spartizione di poltrone. Duole registrare come la base del Partito venga ormai costantemente ignorata ed esclusa da qualsiasi processo decisionale, eppure è sempre qui, senza interesse e con spirito di servizio credendo che il PD traesse la sua forza dalla base e nella base trovasse la sua stessa ragione d’essere, ahinoi non è così. Per poi ricordarsene sempre e solo alla vigilia delle elezioni, e soprattutto dopo una sconfitta.
Delle dimissioni dell’ex Segretario Mancarelli abbiamo compreso che sono la conseguenza di una spartizione di poltrone per “dare agibilità politica ai candidati al consiglio regionale”, queste sono state le dichiarazioni del Sindaco Melucci rilasciate alla Gazzetta del Mezzogiorno, un Partito serio dinanzi a simili affermazioni avrebbe preso come minimo le distanze, perchè questo non è il modo di fare politica che conosciamo. La cosa pubblica trasformata in strumento da mettere al servizio dei “papabili candidati”, e non al servizio esclusivo delle comunità che si rappresentano.
Auspichiamo che il Presidente dell’Assemblea Provinciale convochi a stretto giro un’assise del Partito aperta agli scritti per informare delle decisioni assunte dal dimissionario Giampiero Mancarelli e sul percorso che il PD ionico dovrà seguire nei prossimi mesi, nella speranza che ancora una volta, come accaduto alle ultime politiche, da Roma non decidano per noi papi stranieri, o peggio ancora i soliti capetti locali.
Il Segretario di Circolo
Gianni Di Pippa