“Peggio delle lunghe liste di attesa ci sono sicuramente le lunghe file sotto il sole cocente di questi giorni dei malati oncologici al Moscati. Questa mattina ho personalmente interessato la dirigenza della Asl di Taranto perché si ponga fine a questa vergogna.
Non provo solo vergogna, ma rabbia. Ma quando il 4 maggio il presidente-assessore alla sanità, Emiliano, annunciava che la Sanità veniva riaperta dopo il lockdown ha pensato che bastasse fare un comunicato stampa? Che bastasse annunciarlo in televisione? Pure un bambino sa che avendo accumulato migliaia di prestazioni non effettuate in oltre due mesi ci sarebbe stato una sorta di imbuto per smaltire quelle passate con quelle future. Possibile che con tutti gli ‘scienziati’ che stanno all’Assessorato nessuno ha programmato e organizzato una ripresa sanitaria degna di questo nome?
Nei giorni scorsi ho proposto di far lavorare anche nei giorni festivi gli ambulatori ospedalieri, sforzi straordinari (anche a livello economico per gli straordinari) per un momento straordinario, e, invece, scopro che la soluzione trovata è dirottare i pazienti ecologici al Fazzi di Lecce per le terapie oncologiche visto che il Moscati non è in grado di smaltire tutte le richieste. Io non so se chi dà queste disposizioni ha mai avuto a che fare con la malattia direttamente o indirettamente: costringerli a fare un centinaio di km è semplicemente inumano. Qualcuno ne dovrebbe rispondere, a iniziare dalla propria coscienza”.