“In seguito al “reportage sindacale” che lo scorso 1 giugno i sindacati di Polizia SIULP – SAP- SIAP – FSP inviarono alla Ministra Lamorgese e agli altri organi di competenza, sollevando legittime preoccupazioni in merito alla gestione dell’hotspt di Taranto in particolare in questa fase di emergenza epidemiologica, informai tempestivamente il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia affinché ci fosse un interessamento del Governo alle diverse problematiche poste all’attenzione nel documento. Il sottosegretario nei giorni scorsi mi ha inviato la nota del 9 giugno con cui il Prefetto di Taranto risponde ai sindacati, tranquillizzandoli sul piano della sicurezza sanitaria attuale, ma tralasciando di entrare in merito alle altre criticità evidenziate, che purtroppo persistono da anni e su cui ho sollecitato l’onorevole Sibilia per un opportuno approfondimento che ritengo necessario.” Così in una nota il deputato Gianpaolo Cassese.
“Il trasferimento all’hotspot tarantino di 129 migranti tunisini (attualmente 116) disposto dal Viminale lo scorso 25 maggio per consentire lo svolgimento della misura di isolamento sanitario per almeno 14 giorni, come sappiamo ha destato allarme sul piano della sicurezza sanitaria, poiché tale struttura nasce ed è dunque organizzata per una permanenza massima dei migranti nel centro di massimo 72 ore. Il Prefetto Martino su questo fornisce una serie di informazioni rassicuranti in merito al coinvolgimento della Direzione ASL – come richiesto giustamente dai sindacati di Polizia – ed alle misure sanitarie e i protocolli cui attenersi a tutela degli operatori del corpo di Polizia, del personale dell’hotspot, oltre che degli ospiti per il periodo di quarantena. Si tratta di rassicurazioni importanti soprattutto in questa situazione delicatissima in cui è richiesto massimo rigore sul piano della prevenzione. Inoltre – aggiunge Cassese – il Prefetto ribadisce che sono stati fissati tempi e procedure per eseguire i tamponi sui migranti da parte del presidio sanitario interno, in base alla convenzione sottoscritta lo scorso 3 gennaio, in modo da consentire di avere la certificazione necessaria per procedere al loro trasferimento”.
“Restano da affrontare anche le altre criticità del centro evidenziate da chi opera all’interno di esso e che prescindono dall’attuale fase di emergenza epidemiologica: dalla problematica logistica che costringe chi vi opera a lavorare dentro container con carenza di servizi adeguati, alla eccessiva vicinanza della struttura all’ex Ilva, con i minerali che vengono movimentati dal porto alla zona industriale per la produzione di acciaio che rappresentano una minaccia alla salute di chi lavora nel centro e degli ospiti. Criticità che si aggiungono al fatto che spesso l’hotspot di Taranto è stato utilizzato per finalità non conformi ai fini per cui era nato, ossia per le sole procedure di identificazione, registrazione e foto segnalamento dei migranti, quindi non per lunghe permanenze” aggiunge il deputato grottagliese. “E’ bene quindi che gli organi preposti facciano tutte le dovute verifiche per apportare i cambiamenti eventualmente necessari per rendere la struttura sicura da tutti i punti di vista.”
“Nei prossimi giorni per approfondire ulteriormente questa problematica ho concordato un incontro con il Questore Bellassai, sempre attento riguardo ciò che accade sul territorio. Conoscendo la sua disponibilità, dimostrata in tante occasioni, sono certo che emergeranno elementi utili per trovare una soluzione” conclude il parlamentare.